Il saggio mostra le connessioni e insieme le divaricazioni tra la filosofia della natura di Ralph Cudworth (imperniata sulla concezione della natura plastica) e il platonismo rinascimentale di Ficino e Patrizi. L’indagine ha evidenziato una continuità tematica relativa ai comuni aspetti organicistici e vitalistici subordinati a una teologia spiritualistica. La riflessione ficiniana sul concetto di anima e di natura costituisce una matrice della concezione cudworthiana della natura plastica. Così pure la riflessione di Patrizi sul dualismo tra realtà corporee e incorporee e la sua elaborazione del concetto di ‘forza’ sono temi che saranno ripresi dal pensatore cantabrigense. Accanto a queste dipendenze emerge però una ridefinizione sia di concetti specifici sia dell’impianto metafisico complessivo, che sono il segno della ricollocazione dei temi rinascimentali nel nuovo contesto teorico dell’età cartesiana e del meccanicismo. Il punto saliente è la rinuncia da parte di Cudworth a pensare i gradi della mediazione tra l’incorporeo e il corporeo tramite concetti intermedi, che erano stati articolati e moltiplicati nella riflessione dei platonici rinascimentali. La rinuncia al principio di mediazione è un effetto dell’ontologia cartesiana, che aveva spezzato il gradualismo ontologico rinascimentale. Cudworth riformerà l’ontologia cartesiana, includendo la vita nella sostanza incorporea, ma manterrà anche per ragioni apologetiche l’opposizione dualistica tra sostanza incorporea e corporea, in modo tale che la natura plastica (espressione della sostanza incorporea) non svolgerà alcuna effettiva funzione di mediazione, non essendo un concetto composito (corporeo/incorporeo).
La filosofia della natura di Cudworth e il platonismo di Ficino e Patrizi
LOTTI, Brunello
2007-01-01
Abstract
Il saggio mostra le connessioni e insieme le divaricazioni tra la filosofia della natura di Ralph Cudworth (imperniata sulla concezione della natura plastica) e il platonismo rinascimentale di Ficino e Patrizi. L’indagine ha evidenziato una continuità tematica relativa ai comuni aspetti organicistici e vitalistici subordinati a una teologia spiritualistica. La riflessione ficiniana sul concetto di anima e di natura costituisce una matrice della concezione cudworthiana della natura plastica. Così pure la riflessione di Patrizi sul dualismo tra realtà corporee e incorporee e la sua elaborazione del concetto di ‘forza’ sono temi che saranno ripresi dal pensatore cantabrigense. Accanto a queste dipendenze emerge però una ridefinizione sia di concetti specifici sia dell’impianto metafisico complessivo, che sono il segno della ricollocazione dei temi rinascimentali nel nuovo contesto teorico dell’età cartesiana e del meccanicismo. Il punto saliente è la rinuncia da parte di Cudworth a pensare i gradi della mediazione tra l’incorporeo e il corporeo tramite concetti intermedi, che erano stati articolati e moltiplicati nella riflessione dei platonici rinascimentali. La rinuncia al principio di mediazione è un effetto dell’ontologia cartesiana, che aveva spezzato il gradualismo ontologico rinascimentale. Cudworth riformerà l’ontologia cartesiana, includendo la vita nella sostanza incorporea, ma manterrà anche per ragioni apologetiche l’opposizione dualistica tra sostanza incorporea e corporea, in modo tale che la natura plastica (espressione della sostanza incorporea) non svolgerà alcuna effettiva funzione di mediazione, non essendo un concetto composito (corporeo/incorporeo).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.