Le indagini Nielsen hanno evidenziato un marcato cambiamento in questi ultimi anni delle abitudini di acquisto dei consumatori con un parziale ritorno al dettaglio tradizionale; uno studio dell’Osservatorio Coldiretti suggerisce che fatto a 100 il valore della spesa media mensile della famiglia per alimenti e bevande, il 51% va al commercio ed ai servizi, il 30 % all'industria alimentare e solo il 19 % alle imprese agricole che in diversi casi hanno difficoltà a coprire i costi medi di produzione. L’indagine è stata svolta con intervista diretta su un campione di consumatori al termine del loro acquisto attraverso la compilazione di un questionario rilevato da un intervistatore appositamente addestrato. Il questionario è stato provato preliminarmente per mettere a fuoco gli specifici tratti comportamentali, per eliminare incongruenze dovute a domande mal formulate o formulate in modo troppo generico approfondendo le motivazioni con tecniche di laddering ed è stato quindi riformulato. La numerosità del campione è stata definita con test statistici basato sulla variabilità del campione su un intervallo confidenziale del 95%. I risultati preliminari suggeriscono le seguenti osservazioni: la maggioranza dei consumatori sono in età compresa fra i 50 anni ed oltre, sposati e con reddito che non supera i venti mila euro e raggiungono in auto il punto vendita. Poiché è stato effettuato uno scarso investimento pubblicitario, in genere i clienti hanno appreso dell’esistenza da persone che fanno parte dello stesso nucleo familiare o sociale, dal passaparola e dall’insegna notata occasionalmente durante i percorsi in auto. La quota di acquisto effettuata allo spaccio sul totale acquisiti alimentari non supera in genere il 20-30% del totale e si rivela complementare all’acquisto prevalente effettuato presso la GDO. La fidelizzazione è piuttosto ben evidenziata dall’acquisto ripetuto e dalla tendenza ad aumentare la quantità di prodotto acquistato. Gli aspetti positivi sono la qualità dei prodotti, la freschezza e genuinità del prodotto, l’aspetto familiare ed il rapporto fra cliente e personale di vendita che spesso si svolge in lingua locale. Le critiche prevalenti concernono lo spazio ridotto, una certa mancanza di prodotti e marche nell’assortimento
Un'indagine sulla Customer Satisfaction rilevata presso i punti vendita gestiti da una cooperativa di produttori nella regione Friuli Venezia Giulia
ROSA, Franco
2009-01-01
Abstract
Le indagini Nielsen hanno evidenziato un marcato cambiamento in questi ultimi anni delle abitudini di acquisto dei consumatori con un parziale ritorno al dettaglio tradizionale; uno studio dell’Osservatorio Coldiretti suggerisce che fatto a 100 il valore della spesa media mensile della famiglia per alimenti e bevande, il 51% va al commercio ed ai servizi, il 30 % all'industria alimentare e solo il 19 % alle imprese agricole che in diversi casi hanno difficoltà a coprire i costi medi di produzione. L’indagine è stata svolta con intervista diretta su un campione di consumatori al termine del loro acquisto attraverso la compilazione di un questionario rilevato da un intervistatore appositamente addestrato. Il questionario è stato provato preliminarmente per mettere a fuoco gli specifici tratti comportamentali, per eliminare incongruenze dovute a domande mal formulate o formulate in modo troppo generico approfondendo le motivazioni con tecniche di laddering ed è stato quindi riformulato. La numerosità del campione è stata definita con test statistici basato sulla variabilità del campione su un intervallo confidenziale del 95%. I risultati preliminari suggeriscono le seguenti osservazioni: la maggioranza dei consumatori sono in età compresa fra i 50 anni ed oltre, sposati e con reddito che non supera i venti mila euro e raggiungono in auto il punto vendita. Poiché è stato effettuato uno scarso investimento pubblicitario, in genere i clienti hanno appreso dell’esistenza da persone che fanno parte dello stesso nucleo familiare o sociale, dal passaparola e dall’insegna notata occasionalmente durante i percorsi in auto. La quota di acquisto effettuata allo spaccio sul totale acquisiti alimentari non supera in genere il 20-30% del totale e si rivela complementare all’acquisto prevalente effettuato presso la GDO. La fidelizzazione è piuttosto ben evidenziata dall’acquisto ripetuto e dalla tendenza ad aumentare la quantità di prodotto acquistato. Gli aspetti positivi sono la qualità dei prodotti, la freschezza e genuinità del prodotto, l’aspetto familiare ed il rapporto fra cliente e personale di vendita che spesso si svolge in lingua locale. Le critiche prevalenti concernono lo spazio ridotto, una certa mancanza di prodotti e marche nell’assortimentoFile | Dimensione | Formato | |
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