La presente riflessione prende lo spunto dall’ultimo saggio di Stiglitz “Making Globalization Work” ( ) che, attraverso una lucida e penetrante critica al modo in cui è stata gestita la globalizzazione, formula alcune interessanti proposte per arginarne le derive antisociali e consentire di moderarne gli eccessi. Senza sopravvalutarne la portata reale ma valorizzandone quella simbolica, si vuole dare conto di due recenti eventi, importanti per il diritto del lavoro del mercato mondiale, e cioè la Convenzione OIL n. 186 del 7 febbraio 2006, denominata «Maritime Labour Convention», e la legge della Repubblica Popolare Cinese sui contratti di lavoro del 29 giugno 2007, che hanno in comune la caratteristica di essere glocal, cioè di riguardare sia “il globale” sia “il locale”, rappresentando un tentativo di mediazione tra le due spinte contrarie.
Strumenti "glocal" di tutela dei diritti dei lavoratori,
FILI', Valeria
2007-01-01
Abstract
La presente riflessione prende lo spunto dall’ultimo saggio di Stiglitz “Making Globalization Work” ( ) che, attraverso una lucida e penetrante critica al modo in cui è stata gestita la globalizzazione, formula alcune interessanti proposte per arginarne le derive antisociali e consentire di moderarne gli eccessi. Senza sopravvalutarne la portata reale ma valorizzandone quella simbolica, si vuole dare conto di due recenti eventi, importanti per il diritto del lavoro del mercato mondiale, e cioè la Convenzione OIL n. 186 del 7 febbraio 2006, denominata «Maritime Labour Convention», e la legge della Repubblica Popolare Cinese sui contratti di lavoro del 29 giugno 2007, che hanno in comune la caratteristica di essere glocal, cioè di riguardare sia “il globale” sia “il locale”, rappresentando un tentativo di mediazione tra le due spinte contrarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.