Grazie alla sociologia visuale vengono studiati quei segni visibili nel paesaggio, nell’architettura e nella cultura materiale prodotti dalle trasformazioni demografiche, economiche e culturali negli ultimi cinquant’anni. La metodologia utilizzata per raccogliere, analizzare ed interpretare i segni visibili è una combinazione di ricerca fotografica basata sulla Grounded Theory (Glaser, Strauss, 1967), sulla ri-fotografia e sulle interviste effettuate con la tecnica della foto-stimolo (Collier, Collier, 1986). Con quest’approccio le immagini non sono solo fonte di dati oggettivi, ma anche mezzi per far emergere i diversi significati attribuiti. Con il loro aiuto possono affiorare i diversi vissuti, i conflitti culturali palesi o latenti, i compromessi e le negoziazioni necessarie tra posizioni che privilegiano il valore dell’utilità o quello della bellezza, quello di una tradizione agricola o di una società post moderna. In questo modo vengono esplicitati le diverse percezioni del turismo possedute dai diversi gruppi sociali. La rappresentazione del paesaggio diviene così lo specchio in cui si riflettono le immagini del passato, del presente e del futuro immaginato nell’incessante lavoro di creazione e trasformazione delle diverse identità del territorio. A Valle, come in moltissime realtà locali, le differenze tra vecchi e nuovi punti di vista affiorano e si ricompongono nell’arena delle strutture associative. Queste hanno sostituito in buona parte le tradizionali istituzioni politiche e sociali di gestione ed elaborano nuove strategie di rielaborazione dell’identità locale in una società globalizzata.

Valle di Soffumbergo: points of view. A visual sociology research

PARMEGGIANI, Paolo
2007-01-01

Abstract

Grazie alla sociologia visuale vengono studiati quei segni visibili nel paesaggio, nell’architettura e nella cultura materiale prodotti dalle trasformazioni demografiche, economiche e culturali negli ultimi cinquant’anni. La metodologia utilizzata per raccogliere, analizzare ed interpretare i segni visibili è una combinazione di ricerca fotografica basata sulla Grounded Theory (Glaser, Strauss, 1967), sulla ri-fotografia e sulle interviste effettuate con la tecnica della foto-stimolo (Collier, Collier, 1986). Con quest’approccio le immagini non sono solo fonte di dati oggettivi, ma anche mezzi per far emergere i diversi significati attribuiti. Con il loro aiuto possono affiorare i diversi vissuti, i conflitti culturali palesi o latenti, i compromessi e le negoziazioni necessarie tra posizioni che privilegiano il valore dell’utilità o quello della bellezza, quello di una tradizione agricola o di una società post moderna. In questo modo vengono esplicitati le diverse percezioni del turismo possedute dai diversi gruppi sociali. La rappresentazione del paesaggio diviene così lo specchio in cui si riflettono le immagini del passato, del presente e del futuro immaginato nell’incessante lavoro di creazione e trasformazione delle diverse identità del territorio. A Valle, come in moltissime realtà locali, le differenze tra vecchi e nuovi punti di vista affiorano e si ricompongono nell’arena delle strutture associative. Queste hanno sostituito in buona parte le tradizionali istituzioni politiche e sociali di gestione ed elaborano nuove strategie di rielaborazione dell’identità locale in una società globalizzata.
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