Il contributo presenta una riflessione sui caratteri del friulano di Fanna, località della pedemontana occidentale, dove è presente una varietà che bene esemplifica il tipo “friulano occidentale interno”, con elementi specifici dell’area concordiese (quali le dittongazioni discendenti delle medie), insieme a tratte conservativi panfriulani (come l’opposizione di vocali lunghe e brevi, il mantenimento delle occlusive palatali e altri). Di particolare interesse per fenomeni tanto di innovatività, che di conservatività, è il paradigma verbale. Si ha, ad esempio, la perdita della -s nella desinenza della II pers. plu. – con riflessi, talora, anche sulla II pers. sing. –, rispetto al mantenimento della distinzione di desinenza alla I pers. plu., tra la I coniugazione e le altre tre – con la desinenza -àn per la I, rispetto a -ìn delle altre. Ipercaratterizzato si presenta, infine, il congiuntivo presente rispetto all’indicativo: segnate da un doppio morfema -n risultano forme come dzìnin ‘che noi andiamo’, vìnin ‘che noi veniamo’, sìnin ‘che noi siamo’.
Una nota sul friulano di Fanna
RIZZOLATTI, Piera Luisa
2007-01-01
Abstract
Il contributo presenta una riflessione sui caratteri del friulano di Fanna, località della pedemontana occidentale, dove è presente una varietà che bene esemplifica il tipo “friulano occidentale interno”, con elementi specifici dell’area concordiese (quali le dittongazioni discendenti delle medie), insieme a tratte conservativi panfriulani (come l’opposizione di vocali lunghe e brevi, il mantenimento delle occlusive palatali e altri). Di particolare interesse per fenomeni tanto di innovatività, che di conservatività, è il paradigma verbale. Si ha, ad esempio, la perdita della -s nella desinenza della II pers. plu. – con riflessi, talora, anche sulla II pers. sing. –, rispetto al mantenimento della distinzione di desinenza alla I pers. plu., tra la I coniugazione e le altre tre – con la desinenza -àn per la I, rispetto a -ìn delle altre. Ipercaratterizzato si presenta, infine, il congiuntivo presente rispetto all’indicativo: segnate da un doppio morfema -n risultano forme come dzìnin ‘che noi andiamo’, vìnin ‘che noi veniamo’, sìnin ‘che noi siamo’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.