Riflesso di una breve quanto intensa esperienza di ricovero volontario in un ospedale psichiatrico, seguito a un tentato suicidio, il volume costituisce una vibrante testimonianza biografica e un documento storico unico nel suo genere. Con drammatica lucidità, ma anche con infinita pietas, l’autrice schizza un ritratto di medici, pazienti e infermiere stretti nella morsa della provincia austriaca degli anni Trenta, all’interno della logica della esclusione e della devianza. Il testo non fu mai pubblicato in vita dalla Lavant, preoccupata per le reazioni che ne sarebbero potute derivare, ed è stato ritrovato solo negli anni Novanta tra le carte della sua traduttrice inglese Nora Purtscher-Wydenbruck.

Christine Lavant, Appunti da un manicomio

POLLEDRI, Elena
2008-01-01

Abstract

Riflesso di una breve quanto intensa esperienza di ricovero volontario in un ospedale psichiatrico, seguito a un tentato suicidio, il volume costituisce una vibrante testimonianza biografica e un documento storico unico nel suo genere. Con drammatica lucidità, ma anche con infinita pietas, l’autrice schizza un ritratto di medici, pazienti e infermiere stretti nella morsa della provincia austriaca degli anni Trenta, all’interno della logica della esclusione e della devianza. Il testo non fu mai pubblicato in vita dalla Lavant, preoccupata per le reazioni che ne sarebbero potute derivare, ed è stato ritrovato solo negli anni Novanta tra le carte della sua traduttrice inglese Nora Purtscher-Wydenbruck.
2008
9788884204929
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