Il code sharing è un contratto, impiegato nella prassi degli accordi tra compagnie aeree, che ha conosciuto una recente ed ampia diffusione, rappresentando nei fatti il portante delle esigenze commerciali dei vettori stessi; lo stesso, nonostante un’analitica regolamentazione delle obbligazioni delle parti contenuta nei contratti, dà luogo ad una serie di problemi giuridici, di ordine sia privatistico (soprattutto nei confronti dei passeggeri trasportati) che pubblicistico (quanto al rispetto delle norme in materia di concorrenza, alla assegnazione dei diritti di traffico e degli slot, ecc.). Muovendo dalla definizione del fenomeno sul piano del fatto, ossia dall’esame del contenuto prevalente e socialmente diffuso dei contratti, sulla base della sistematica generale dei contratti di utilizzazione dell’aeromobile e dei contratti invalsi nel commercio internazionale, si cercherà di dare un inquadramento del code sharing, per poi identificarne la natura giuridica; fissata tale natura, si evidenzierà il profilo degli effetti; si darà quindi risposta agli aspetti critici segnalati nel concreto. Il code sharing è infatti un contratto che produce i suoi effetti nei confronti di un passeggero, terzo rispetto allo schema in analisi, che stipula un contratto di trasporto aereo con un vettore e risulta poi trasportato da un vettore differente, con i conseguenti problemi di tutela dello stesso sia per il profilo della necessità di informarlo adeguatamente sull’identità del vettore che effettua il volo, sia per il profilo della identificazione del soggetto obbligato, non solo a trasferirlo, ma anche a proteggerlo per tutto il corso dell’esecuzione della prestazione ed, eventualmente, a risarcirlo del danno prodotto dall’inesatta attuazione o, indipendentemente da questa, dalla lesione prodotta nei suoi confronti. Alla ricostruzione del code sharing sotto il profilo privatistico si aggiungono, inoltre, problematiche legate alla operatività del menzionato contratto nel contesto dei servizi aerei interni, comunitari o internazionali, rappresentando lo stesso uno strumento di concreta attuazione dell’esercizio commerciale legato al traffico di linea, per il quale tradizionalmente gli Stati mantengono ogni prerogativa, e, sia pure con le aperture offerte dalla recente normativa comunitaria in materia di servizi aerei comunitari, e dai nuovi accordi sui diritti di traffico tra Stati Uniti da un lato e Comunità europea e Stati membri dall’altro, mantengono il diritto ad una valutazione preventiva dell’interesse pubblico che il code sharing può in concreto soddisfare. Verrà infine analizzato il profilo degli effetti anticoncorrenziali del code sharing, posto che lo stesso assume la forma di un accordo stipulato tra imprese che si pongono sullo stesso livello del 6 mercato, e che possono pertanto falsare potenzialmente il settore del trasporto aereo, se l’utilizzo del code sharing è attuato in un’ottica di concentrazione e di predeterminazione dei prezzi del servizio di trasporto. La presenza di un accordo di code sharing nel contesto degli accordi tra vettori verrà analizzata per il profilo ulteriore dell’effetto ti tale concentrazione sull’assegnazione delle bande orarie, per quegli aeroporti che presentano una situazione di contingentamento, e che pertanto necessitano di apposito coordinamento.
Il code sharing
SEVERONI, Cecilia
2010-01-01
Abstract
Il code sharing è un contratto, impiegato nella prassi degli accordi tra compagnie aeree, che ha conosciuto una recente ed ampia diffusione, rappresentando nei fatti il portante delle esigenze commerciali dei vettori stessi; lo stesso, nonostante un’analitica regolamentazione delle obbligazioni delle parti contenuta nei contratti, dà luogo ad una serie di problemi giuridici, di ordine sia privatistico (soprattutto nei confronti dei passeggeri trasportati) che pubblicistico (quanto al rispetto delle norme in materia di concorrenza, alla assegnazione dei diritti di traffico e degli slot, ecc.). Muovendo dalla definizione del fenomeno sul piano del fatto, ossia dall’esame del contenuto prevalente e socialmente diffuso dei contratti, sulla base della sistematica generale dei contratti di utilizzazione dell’aeromobile e dei contratti invalsi nel commercio internazionale, si cercherà di dare un inquadramento del code sharing, per poi identificarne la natura giuridica; fissata tale natura, si evidenzierà il profilo degli effetti; si darà quindi risposta agli aspetti critici segnalati nel concreto. Il code sharing è infatti un contratto che produce i suoi effetti nei confronti di un passeggero, terzo rispetto allo schema in analisi, che stipula un contratto di trasporto aereo con un vettore e risulta poi trasportato da un vettore differente, con i conseguenti problemi di tutela dello stesso sia per il profilo della necessità di informarlo adeguatamente sull’identità del vettore che effettua il volo, sia per il profilo della identificazione del soggetto obbligato, non solo a trasferirlo, ma anche a proteggerlo per tutto il corso dell’esecuzione della prestazione ed, eventualmente, a risarcirlo del danno prodotto dall’inesatta attuazione o, indipendentemente da questa, dalla lesione prodotta nei suoi confronti. Alla ricostruzione del code sharing sotto il profilo privatistico si aggiungono, inoltre, problematiche legate alla operatività del menzionato contratto nel contesto dei servizi aerei interni, comunitari o internazionali, rappresentando lo stesso uno strumento di concreta attuazione dell’esercizio commerciale legato al traffico di linea, per il quale tradizionalmente gli Stati mantengono ogni prerogativa, e, sia pure con le aperture offerte dalla recente normativa comunitaria in materia di servizi aerei comunitari, e dai nuovi accordi sui diritti di traffico tra Stati Uniti da un lato e Comunità europea e Stati membri dall’altro, mantengono il diritto ad una valutazione preventiva dell’interesse pubblico che il code sharing può in concreto soddisfare. Verrà infine analizzato il profilo degli effetti anticoncorrenziali del code sharing, posto che lo stesso assume la forma di un accordo stipulato tra imprese che si pongono sullo stesso livello del 6 mercato, e che possono pertanto falsare potenzialmente il settore del trasporto aereo, se l’utilizzo del code sharing è attuato in un’ottica di concentrazione e di predeterminazione dei prezzi del servizio di trasporto. La presenza di un accordo di code sharing nel contesto degli accordi tra vettori verrà analizzata per il profilo ulteriore dell’effetto ti tale concentrazione sull’assegnazione delle bande orarie, per quegli aeroporti che presentano una situazione di contingentamento, e che pertanto necessitano di apposito coordinamento.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
(M) SEVERONI 0518877.pdf
non disponibili
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Non pubblico
Dimensione
1.85 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.85 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.