Nell’aprile del 1898 il giovane Rilke scrive: «Finché la critica non diverrà un’arte accanto ad altre arti continuerà a essere meschina, univoca, ingiusta e indegna». Qualche anno più tardi, nonostante l’intensa attività saggistica, il poeta ammetterà in una lettera a Friedrich Huch (I aprile 1903): «Non sono un critico […] io valuto l’opera d’arte dalla felicità che è in grado di donarmi». Il 2 agosto 1904, poco prima di scrivere la sua ultima recensione, lo scrittore confesserà a Richard Schaukal: «Si fa ogni giorno per me sempre più difficile scrivere di qualcosa, e alla fine non vi saranno che due o tre cose delle quali oserò scrivere, e tra queste cose non comparirà nessun libro». Ma quest’ultima recensione non corrisponde affatto alla fine dell’attività di Rilke scrittore di arte e di letteratura; il poeta continuerà a esprimere instancabilmente fino all’ultimo anno di vita le sue opinioni riguardo ai fenomeni più svariati della cultura contemporanea; nelle lettere, nei diari, in saggi e appunti di ogni genere mostrerà uno sconfinato interesse nei confronti di ogni espressione significativa d’arte e di poesia; invano si cercherà però in questi scritti l’imparzialità di un critico, desideroso di cogliere la corrispondenza di un’opera a un’idea di bellezza oggettiva e univoca.
"Finchè la critica non sarà arte". Rainer Maria Rilke e la critica come poesia
POLLEDRI, Elena
2008-01-01
Abstract
Nell’aprile del 1898 il giovane Rilke scrive: «Finché la critica non diverrà un’arte accanto ad altre arti continuerà a essere meschina, univoca, ingiusta e indegna». Qualche anno più tardi, nonostante l’intensa attività saggistica, il poeta ammetterà in una lettera a Friedrich Huch (I aprile 1903): «Non sono un critico […] io valuto l’opera d’arte dalla felicità che è in grado di donarmi». Il 2 agosto 1904, poco prima di scrivere la sua ultima recensione, lo scrittore confesserà a Richard Schaukal: «Si fa ogni giorno per me sempre più difficile scrivere di qualcosa, e alla fine non vi saranno che due o tre cose delle quali oserò scrivere, e tra queste cose non comparirà nessun libro». Ma quest’ultima recensione non corrisponde affatto alla fine dell’attività di Rilke scrittore di arte e di letteratura; il poeta continuerà a esprimere instancabilmente fino all’ultimo anno di vita le sue opinioni riguardo ai fenomeni più svariati della cultura contemporanea; nelle lettere, nei diari, in saggi e appunti di ogni genere mostrerà uno sconfinato interesse nei confronti di ogni espressione significativa d’arte e di poesia; invano si cercherà però in questi scritti l’imparzialità di un critico, desideroso di cogliere la corrispondenza di un’opera a un’idea di bellezza oggettiva e univoca.File | Dimensione | Formato | |
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