Nell'ultimo decennio, lo studio dei fenomeni di mud-debris flow ha assunto un ruolo centrale nel campo dell'ingegneria ambientale e questo a seguito di un crescente problema di dissesto idrogeologico che ha interessato numerose zone montane. La necessità, quindi, di mettere a punto strumenti di indagine che permettano un'analisi della propagazione e dell'arresto di tali fenomeni costituisce uno degli obbiettivi dell'ingegneria. In questo lavoro viene presentato un modello numerico basato sulle equazioni bidimensionali di De Saint Venant rielaborate sostituendo all'originale legame costitutivo newtoniano quello di Herschel-Bulkley. Associato a tali equazioni viene proposto un criterio di arresto, sempre di tipo bidimensionale, ritenuto adeguato alla dimensione del problema. Il metodo di integrazione utilizzato è ai volumi finiti mentre lo schema, attraverso un'opportuna scelta dei volumi di controllo, risulta di tipo semi implicito con una precisione del secondo ordine nello spazio e nel tempo. Vengono, inoltre, presentati alcuni risultati ottenuti da sperimentazioni numeriche realizzate con il modello.
Un criterio d’arresto per la modellazione numerica dei fenomeni di mud-debris flow
BOSA, Silvia;PETTI, Marco
2002-01-01
Abstract
Nell'ultimo decennio, lo studio dei fenomeni di mud-debris flow ha assunto un ruolo centrale nel campo dell'ingegneria ambientale e questo a seguito di un crescente problema di dissesto idrogeologico che ha interessato numerose zone montane. La necessità, quindi, di mettere a punto strumenti di indagine che permettano un'analisi della propagazione e dell'arresto di tali fenomeni costituisce uno degli obbiettivi dell'ingegneria. In questo lavoro viene presentato un modello numerico basato sulle equazioni bidimensionali di De Saint Venant rielaborate sostituendo all'originale legame costitutivo newtoniano quello di Herschel-Bulkley. Associato a tali equazioni viene proposto un criterio di arresto, sempre di tipo bidimensionale, ritenuto adeguato alla dimensione del problema. Il metodo di integrazione utilizzato è ai volumi finiti mentre lo schema, attraverso un'opportuna scelta dei volumi di controllo, risulta di tipo semi implicito con una precisione del secondo ordine nello spazio e nel tempo. Vengono, inoltre, presentati alcuni risultati ottenuti da sperimentazioni numeriche realizzate con il modello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.