Il saggio, che riassume i risultati delle ricerche condotte dalla scrivente nell’ambito del Progetto nazionale cofinanziato dal MURST nel 2000-2002 (università di Padova, Pavia, Pisa e Trieste) denominato “Linguatel: progetto telematico di lingua e mediazione interlinguistica”, analizza un corpus di party political broadcasts e party election braodcasts prodotti in Gran Bretagna tra il 1953 e il 2001. L’intento principale della ricerca, condotta nell’alveo della grammatica sistemico-funzionale di matrice hallidayana e delle sue applicazioni all’analisi dei testi multimodali, consiste nel comparare diverse unità semiotiche e strutturali a livello intra- e intertestuale, con particolare riferimento agli elementi di grammatica visuale e sonora e ai concetti di phase e transition, al fine di individuare le correlazioni tra il potenziale strutturale del genere in esame e le modalità semiotiche attraverso cui le unità funzionali-chiave tendono a manifestarsi. Il contributo intende superare le tradizionali classificazioni dei party political broadcasts e party election broadcasts proposte in ambito politologico, massmediologico e sociologico, offrendo una tassonomia alternativa incentrata sulla correlazione tra contesto e testo e sull’individuazione di particolari costrutti culturali che regolano la rappresentazione linguistica dell’evento “General Election” in quanto fenomeno sociale istituzionalizzato. Tali costrutti culturali si ‘riflettono’, in particolare, nella testualizzazione di particolari miti politici (ad esempio l’elezione come “celebrazione/ mantenimento della stabilità”, l’elezione come “viaggio/rito di passaggio”, l’elezione come “guerra/lotta a un nemico comune”; il leader/eroe politico come “salvatore”, “entità profetica”, “agente ben informato” ecc.) che si correlano, di volta in volta, con diversi tipi di frames e scripts e diversi tipi di potere (“potere della visione”, intesa in senso politologico, “potere della conoscenza”, ecc.) e si traducono, a livello verbale e non verbale, in strutture discorsive che individuano le peculiarità distintive del genere in esame. Allo stesso tempo, il saggio individua alcune aree di ibridizzazione nella definizione dei sottogeneri chiamati in causa (ad es. narrazione/documentario/ reportage, per quanto attiene al livello del logos, saga/parabola/epifania a livello di ethos, horror/ dark humour/infotainment a livello di pathos).

Multimodal meaning-making patterns and cultural constructs in Party Political Broadcasts and Party Election Broadcasts

VASTA, Nicoletta
2004-01-01

Abstract

Il saggio, che riassume i risultati delle ricerche condotte dalla scrivente nell’ambito del Progetto nazionale cofinanziato dal MURST nel 2000-2002 (università di Padova, Pavia, Pisa e Trieste) denominato “Linguatel: progetto telematico di lingua e mediazione interlinguistica”, analizza un corpus di party political broadcasts e party election braodcasts prodotti in Gran Bretagna tra il 1953 e il 2001. L’intento principale della ricerca, condotta nell’alveo della grammatica sistemico-funzionale di matrice hallidayana e delle sue applicazioni all’analisi dei testi multimodali, consiste nel comparare diverse unità semiotiche e strutturali a livello intra- e intertestuale, con particolare riferimento agli elementi di grammatica visuale e sonora e ai concetti di phase e transition, al fine di individuare le correlazioni tra il potenziale strutturale del genere in esame e le modalità semiotiche attraverso cui le unità funzionali-chiave tendono a manifestarsi. Il contributo intende superare le tradizionali classificazioni dei party political broadcasts e party election broadcasts proposte in ambito politologico, massmediologico e sociologico, offrendo una tassonomia alternativa incentrata sulla correlazione tra contesto e testo e sull’individuazione di particolari costrutti culturali che regolano la rappresentazione linguistica dell’evento “General Election” in quanto fenomeno sociale istituzionalizzato. Tali costrutti culturali si ‘riflettono’, in particolare, nella testualizzazione di particolari miti politici (ad esempio l’elezione come “celebrazione/ mantenimento della stabilità”, l’elezione come “viaggio/rito di passaggio”, l’elezione come “guerra/lotta a un nemico comune”; il leader/eroe politico come “salvatore”, “entità profetica”, “agente ben informato” ecc.) che si correlano, di volta in volta, con diversi tipi di frames e scripts e diversi tipi di potere (“potere della visione”, intesa in senso politologico, “potere della conoscenza”, ecc.) e si traducono, a livello verbale e non verbale, in strutture discorsive che individuano le peculiarità distintive del genere in esame. Allo stesso tempo, il saggio individua alcune aree di ibridizzazione nella definizione dei sottogeneri chiamati in causa (ad es. narrazione/documentario/ reportage, per quanto attiene al livello del logos, saga/parabola/epifania a livello di ethos, horror/ dark humour/infotainment a livello di pathos).
2004
8880982117
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