Da più parti è stato sottolineato come l’avvento di Basilea 2 impatterà in maniera rilevante sulla finanza delle imprese, specialmente quelle di piccole o di medie dimensioni. Ciò perché il settore bancario utilizzerà le informazioni contabili ed extracontabili delle imprese per quantificare il rischio complessivo delle stesse, associando a ciascuna un rating. Le variabili analizzate dalle banche consentiranno di stimare la probabilità di insolvenza dell’impresa (PD – Probability of Default) e il tasso di recupero (e, di conseguenza, di perdita: LGD – Loss Given Default) sulle esposizioni in essere al momento dell’eventuale default. Dato che i tassi sui finanziamenti erogati e i volumi di credito concedibili saranno in futuro sempre più parametrati a queste grandezze, è particolarmente sentita l’esigenza di una maggiore diffusione della cultura finanziaria, non necessariamente in modo approfondito, anche tra le imprese, essendo esse stesse le destinatarie del grande processo di ristrutturazione in atto. Molti istituti bancari utilizzano già modelli quantitativi e qualitativi, oggi in fase di perfezionamento, capaci di valutare il rischio in maniera molto più accurata di quanto avveniva un tempo, in grado di stimare in modo più preciso le perdite attese sulle esposizioni in essere (EL – Expected Losses), ma in particolare, quelle non attese (UL – Unexpected Losses), vera causa di rischio per Basilea 2.

Basilea 2 e la consulenza alle imprese

CAPPELLETTO, Roberto;
2005-01-01

Abstract

Da più parti è stato sottolineato come l’avvento di Basilea 2 impatterà in maniera rilevante sulla finanza delle imprese, specialmente quelle di piccole o di medie dimensioni. Ciò perché il settore bancario utilizzerà le informazioni contabili ed extracontabili delle imprese per quantificare il rischio complessivo delle stesse, associando a ciascuna un rating. Le variabili analizzate dalle banche consentiranno di stimare la probabilità di insolvenza dell’impresa (PD – Probability of Default) e il tasso di recupero (e, di conseguenza, di perdita: LGD – Loss Given Default) sulle esposizioni in essere al momento dell’eventuale default. Dato che i tassi sui finanziamenti erogati e i volumi di credito concedibili saranno in futuro sempre più parametrati a queste grandezze, è particolarmente sentita l’esigenza di una maggiore diffusione della cultura finanziaria, non necessariamente in modo approfondito, anche tra le imprese, essendo esse stesse le destinatarie del grande processo di ristrutturazione in atto. Molti istituti bancari utilizzano già modelli quantitativi e qualitativi, oggi in fase di perfezionamento, capaci di valutare il rischio in maniera molto più accurata di quanto avveniva un tempo, in grado di stimare in modo più preciso le perdite attese sulle esposizioni in essere (EL – Expected Losses), ma in particolare, quelle non attese (UL – Unexpected Losses), vera causa di rischio per Basilea 2.
2005
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