A partire dai primi anni Ottanta, il regista ed etnomusicologo Renato Morelli ha avviato un intenso programma di documentazione video-cinematografica delle culture tradizionali di Sardegna, Trentino, Friuli e di altre regioni dell’arco alpino, programma che può dirsi tuttora in corso. Più di quaranta i film etnografici ed etnomusicologici realizzati fino al 2001 (anno di pubblicazione del saggio) dallo studioso-cineasta trentino per Sede RAI di Trento, spesso in collaborazione con importanti istituti di ricerca. Le feste e i carnevali tradizionali, i rituali natalizio-epifanici, le usanze calendariali, la religiosità e la superstizione popolari, i repertori coreutici e musicali, le tecniche di cultura materiale sono solo alcuni dei contenuti di questo consistente corpus di “saggi cinematografici”, naturale complemento delle ricerche scientifiche sul campo condotte in prima persona da Morelli nell’arco di venticinque anni, sulla spinta di un improrogabile piano di "urgent anthropology”. Alla luce delle più recenti riflessioni sul cinema etnografico e sull'antropologia visuale, i suoi film possono essere apprezzati come altrettanti “contributi” alla risoluzione delle principali questioni teoriche e metodologiche che l’introduzione dei mezzi cinematografici nella ricerca etnoantropologica ha, ormai da tempo, sollevato.
Lo sguardo discreto. Il cinema etnografico di Renato Morelli
ROSSITTI, Marco
2001-01-01
Abstract
A partire dai primi anni Ottanta, il regista ed etnomusicologo Renato Morelli ha avviato un intenso programma di documentazione video-cinematografica delle culture tradizionali di Sardegna, Trentino, Friuli e di altre regioni dell’arco alpino, programma che può dirsi tuttora in corso. Più di quaranta i film etnografici ed etnomusicologici realizzati fino al 2001 (anno di pubblicazione del saggio) dallo studioso-cineasta trentino per Sede RAI di Trento, spesso in collaborazione con importanti istituti di ricerca. Le feste e i carnevali tradizionali, i rituali natalizio-epifanici, le usanze calendariali, la religiosità e la superstizione popolari, i repertori coreutici e musicali, le tecniche di cultura materiale sono solo alcuni dei contenuti di questo consistente corpus di “saggi cinematografici”, naturale complemento delle ricerche scientifiche sul campo condotte in prima persona da Morelli nell’arco di venticinque anni, sulla spinta di un improrogabile piano di "urgent anthropology”. Alla luce delle più recenti riflessioni sul cinema etnografico e sull'antropologia visuale, i suoi film possono essere apprezzati come altrettanti “contributi” alla risoluzione delle principali questioni teoriche e metodologiche che l’introduzione dei mezzi cinematografici nella ricerca etnoantropologica ha, ormai da tempo, sollevato.File | Dimensione | Formato | |
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