Nella architettura spontanea le costruzioni in pietra costituiscono da sempre il legame di continuità tra l’ambiente naturale e l’ambiente costruito. Tale evidenza è riscontrabile anche in un’area marginale della fascia pedemontana occidentale friulana, dove è rilevabile una sorprendente particolarità dell’uso tradizionale di due materiali lapidei giallognoli, lì cavati. Si tratta di un’arenaria calcareo–dolomitica e un calcare, individuabili per il colore caldo, in contrasto evidente con il colore grigio del calcare comunemente impiegato in regione. Partendo da una descrizione delle caratteristiche geologiche dell’area, il lavoro documenta la presenza di alcuni edifici ed elementi architettonici ancora in opera in questi borghi collinari, con particolare attenzione allo stretto legame con l’ambiente naturale circostante. Partendo da un’evidenza cromatica, viene impostata una riflessione generale sull’approccio corretto negli interventi di recupero del patrimonio culturale costituito dall'edilizia spontanea in pietra. | In vernacular architecture, dimension stones constitute the link of continuity between the built and the natural environment, being part of the mountains or hills they were used to build over. It is the case of a quite remote hilly area, between Pordenone and Udine (Italy), with a struggling peculiarity: the traditional use of yellowish stones there quarried, calcareous-dolomitic sandstone and conglomerate, characterized by a warm tonality, in evident contrast with the grey colour of calcareous stones commonly employed in the buildings of the region. The paper, starting from the description of the geological features of the area, documents the presence of some accurate naïf architectural elements still in place in the villages, putting the attention to their strong link with the surrounding natural context. From colour evidence to a general reflection regarding the correct approach of the preservation interventions in cultural heritage, when dealing with dimension stones.

Dimension stones as link between natural and built environment. The ‘yellow villages’ in the western part of Friuli region (Italy)

FRANGIPANE, Anna
2004-01-01

Abstract

Nella architettura spontanea le costruzioni in pietra costituiscono da sempre il legame di continuità tra l’ambiente naturale e l’ambiente costruito. Tale evidenza è riscontrabile anche in un’area marginale della fascia pedemontana occidentale friulana, dove è rilevabile una sorprendente particolarità dell’uso tradizionale di due materiali lapidei giallognoli, lì cavati. Si tratta di un’arenaria calcareo–dolomitica e un calcare, individuabili per il colore caldo, in contrasto evidente con il colore grigio del calcare comunemente impiegato in regione. Partendo da una descrizione delle caratteristiche geologiche dell’area, il lavoro documenta la presenza di alcuni edifici ed elementi architettonici ancora in opera in questi borghi collinari, con particolare attenzione allo stretto legame con l’ambiente naturale circostante. Partendo da un’evidenza cromatica, viene impostata una riflessione generale sull’approccio corretto negli interventi di recupero del patrimonio culturale costituito dall'edilizia spontanea in pietra. | In vernacular architecture, dimension stones constitute the link of continuity between the built and the natural environment, being part of the mountains or hills they were used to build over. It is the case of a quite remote hilly area, between Pordenone and Udine (Italy), with a struggling peculiarity: the traditional use of yellowish stones there quarried, calcareous-dolomitic sandstone and conglomerate, characterized by a warm tonality, in evident contrast with the grey colour of calcareous stones commonly employed in the buildings of the region. The paper, starting from the description of the geological features of the area, documents the presence of some accurate naïf architectural elements still in place in the villages, putting the attention to their strong link with the surrounding natural context. From colour evidence to a general reflection regarding the correct approach of the preservation interventions in cultural heritage, when dealing with dimension stones.
2004
9058096750
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