Lo studio stigmatizza inizialmente la diffusione del paradigma "fenomeno di transizione", variamente utilizzato nella letteratura sul tema per inquadrare la produzione artistica della bottega dei Lombardo fra XV e XVI secolo, mettendone in evidenza le valenze storicamente anacronistiche. La loro attività viene quindi considerata nel contesto degli esordi a Venezia della "maniera all'antica": mettendo in evidenza le modalità con le quali -di volta in volta- la "novitas" viene accolta nella produzione artistica lagunare radicandola in soluzioni e motivi propri della "traditio" locale nell'elaborazione di apparati funerari, architetture a piccola scala e veri e propri edifici. Nell'esame delle opere considerate emerge una varietà di declinazioni e articolazioni che, imponendo l'individuazione di probabili -o almeno plausibili- fonti o procedenze formali, rende evidente la necessità di ricostruire pazientemente il tessuto di conoscenze individuali e le interazioni con altre esperienze culturali che qualificano le diverse biografie artistiche, mostrando -nel contempo- l'inefficacia di categorie omnicomprensive quale quella di "proto-rinascimento" e simili; mentre è nel riconoscimento di come sia la traduzione in chiave antiquaria di soluzioni affermatesi nella prima età moderna, e dunque delle mediazioni da esse esercitate, che l'affermazione del nuovo linguaggio si deve sistematicamente analizzare nella particolarità delle sue manifestazioni.
Titolo: | Radici medievali della maniera all'antica: l'architettura dei Lombardo a Venezia |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2006 |
Abstract: | Lo studio stigmatizza inizialmente la diffusione del paradigma "fenomeno di transizione", variamente utilizzato nella letteratura sul tema per inquadrare la produzione artistica della bottega dei Lombardo fra XV e XVI secolo, mettendone in evidenza le valenze storicamente anacronistiche. La loro attività viene quindi considerata nel contesto degli esordi a Venezia della "maniera all'antica": mettendo in evidenza le modalità con le quali -di volta in volta- la "novitas" viene accolta nella produzione artistica lagunare radicandola in soluzioni e motivi propri della "traditio" locale nell'elaborazione di apparati funerari, architetture a piccola scala e veri e propri edifici. Nell'esame delle opere considerate emerge una varietà di declinazioni e articolazioni che, imponendo l'individuazione di probabili -o almeno plausibili- fonti o procedenze formali, rende evidente la necessità di ricostruire pazientemente il tessuto di conoscenze individuali e le interazioni con altre esperienze culturali che qualificano le diverse biografie artistiche, mostrando -nel contempo- l'inefficacia di categorie omnicomprensive quale quella di "proto-rinascimento" e simili; mentre è nel riconoscimento di come sia la traduzione in chiave antiquaria di soluzioni affermatesi nella prima età moderna, e dunque delle mediazioni da esse esercitate, che l'affermazione del nuovo linguaggio si deve sistematicamente analizzare nella particolarità delle sue manifestazioni. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11390/855728 |
ISBN: | 9788831791076 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |
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File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
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