Il crescente sviluppo di forme “alternative” di commercializzazione nel settore agroalimentare pone la questione di quale sia la loro collocazione in un sistema in cui sono consolidate filiere lunghe caratterizzate dalla presenza di poche grandi imprese che operano su mercati globali in cui i modelli di produzione e consumo sono spesso omologati. Alcune nuove esperienze di consumo, come quelle che vedono i consumatori riuniti in Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), si muovono nel senso del recupero di un legame con il produttore e con il territorio, dando origine a reti di relazioni che si basano sulla comunicazione e sulla cooperazione tra i soggetti. In questo studio si è scelto di porre l’attenzione sulle relazioni che si instaurano tra i componenti dei GAS per capire in che direzione si muovono e se possono fornire una alternativa ai piccoli produttori che sono disposti ad agire secondo una serie di principi condivisi. La ricerca è stata indirizzata, attraverso la somministrazione via mail di un questionario, all’individuazione delle caratteristiche delle persone che si rivolgono al GAS come forma di acquisto di prodotti di largo consumo, nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto. In particolare si è cercato di capire chi sono i consumatori e quali sono le motivazioni che li spingono a cercare un contatto diretto con i produttori. Lo studio, che si è basato su un campione di 202 individui, ha stimato che nel territorio del triveneto oltre 4000 famiglie fanno parte di un GAS con una media di oltre 50 famiglie per gruppo di cui circa il 40% formate da quattro o più membri. Il componente tipo del GAS è laureato, con un’età compresa tra i 30 ed i 50 anni e svolge un lavoro di tipo impiegatizio, molti partecipano ad associazioni, ambientaliste, culturali e di volontariato sociale. Le motivazioni che spingono le persona a partecipare al GAS sono molteplici: in particolare il fattore che incide maggiormente è il prezzo dei prodotti che la maggior parte degli intervistati reputa importante soprattutto in relazione alle dimensioni del nucleo familiare. Ma il prezzo non è l’unico motivo per cui i consumatori scelgono di aderire ad un GAS; motivazioni altrettanto importanti sono legate alla qualità dei prodotti acquistati, al rispetto per l’ambiente del metodo di coltivazione, al minor inquinamento dovuto all’acquisto di prodotti locali ed in una certa misura anche all’aiuto ai produttori locali. All’interno dei gruppi assume un ruolo centrale la comunicazione e la condivisione delle informazioni. La comunicazione avviene secondo modalità diverse: da una conoscenza personale tra i componenti, i contatti vengono poi mantenuti tramite la rete informatica. I rapporti con i produttori si basano sulla conoscenza e sulla fiducia reciproca che deve essere conquistata e mantenuta nel tempo. A tal riguardo una spiegazione di questi comportamenti potrebbe trovarsi adattando le teorie economiche che si basano sull’agire comunicativo (Eisenhardt, 1989), (Davis, 1997) tramite la dialettica del linguaggio. Il fine dei comportamenti comunicativi è quello di trovare un’intesa tra i soggetti coinvolti, di raggiungere il consenso e la condivisione di obiettivi e strategie.

Nuovi Rapporti Produttore – Consumatore: i Gruppi di Acquisto Solidale

PIANI, Lucia;
2010-01-01

Abstract

Il crescente sviluppo di forme “alternative” di commercializzazione nel settore agroalimentare pone la questione di quale sia la loro collocazione in un sistema in cui sono consolidate filiere lunghe caratterizzate dalla presenza di poche grandi imprese che operano su mercati globali in cui i modelli di produzione e consumo sono spesso omologati. Alcune nuove esperienze di consumo, come quelle che vedono i consumatori riuniti in Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), si muovono nel senso del recupero di un legame con il produttore e con il territorio, dando origine a reti di relazioni che si basano sulla comunicazione e sulla cooperazione tra i soggetti. In questo studio si è scelto di porre l’attenzione sulle relazioni che si instaurano tra i componenti dei GAS per capire in che direzione si muovono e se possono fornire una alternativa ai piccoli produttori che sono disposti ad agire secondo una serie di principi condivisi. La ricerca è stata indirizzata, attraverso la somministrazione via mail di un questionario, all’individuazione delle caratteristiche delle persone che si rivolgono al GAS come forma di acquisto di prodotti di largo consumo, nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto. In particolare si è cercato di capire chi sono i consumatori e quali sono le motivazioni che li spingono a cercare un contatto diretto con i produttori. Lo studio, che si è basato su un campione di 202 individui, ha stimato che nel territorio del triveneto oltre 4000 famiglie fanno parte di un GAS con una media di oltre 50 famiglie per gruppo di cui circa il 40% formate da quattro o più membri. Il componente tipo del GAS è laureato, con un’età compresa tra i 30 ed i 50 anni e svolge un lavoro di tipo impiegatizio, molti partecipano ad associazioni, ambientaliste, culturali e di volontariato sociale. Le motivazioni che spingono le persona a partecipare al GAS sono molteplici: in particolare il fattore che incide maggiormente è il prezzo dei prodotti che la maggior parte degli intervistati reputa importante soprattutto in relazione alle dimensioni del nucleo familiare. Ma il prezzo non è l’unico motivo per cui i consumatori scelgono di aderire ad un GAS; motivazioni altrettanto importanti sono legate alla qualità dei prodotti acquistati, al rispetto per l’ambiente del metodo di coltivazione, al minor inquinamento dovuto all’acquisto di prodotti locali ed in una certa misura anche all’aiuto ai produttori locali. All’interno dei gruppi assume un ruolo centrale la comunicazione e la condivisione delle informazioni. La comunicazione avviene secondo modalità diverse: da una conoscenza personale tra i componenti, i contatti vengono poi mantenuti tramite la rete informatica. I rapporti con i produttori si basano sulla conoscenza e sulla fiducia reciproca che deve essere conquistata e mantenuta nel tempo. A tal riguardo una spiegazione di questi comportamenti potrebbe trovarsi adattando le teorie economiche che si basano sull’agire comunicativo (Eisenhardt, 1989), (Davis, 1997) tramite la dialettica del linguaggio. Il fine dei comportamenti comunicativi è quello di trovare un’intesa tra i soggetti coinvolti, di raggiungere il consenso e la condivisione di obiettivi e strategie.
2010
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