TRA DIFFIDENZA E FASCINAZIONE: IL ROMANTICISMO, LA TRAGEDIA STORICA E L'ATTEGGIAMENTO SUBLIME VERSO LA STORIA In riferimento alla tesi di Hayden White sulla de-sublimazione del discorso storiografico nel 19. secolo, e su un particolare atteggiamento “sublime” verso il passato (atteggiamento legato alla memoria collettiva, che non nasconde la propria soggettività e impegno), l’articolo parte dal presupposto che la tragedia storica nella letteratura romantica e post-romantica ha rappresentato un modo di far sopravvivere il discorso sublime in una società che voleva bandirlo a nome del dominio della ragione. È esaminato in particolare il rapporto di rivalità e/o complicità tra la storiografia croata dell’800 e le contemporanee tragedie storiche di autori come Dimitrija Demeter, Mirko Bogović o Franjo Marković. La vicinanza delle tragedie storiche al mito induce alla riflessione sui pericoli ideologici di ciò che Furio Jesi ha descritto come “cultura di destra”, e di cui in questa sede, nell’ambito della cultura letteraria dell’800, viene sottolineato soprattutto il carattere trasversale rispetto alle divisioni politiche del ventesimo secolo. L’affermazione di Alberto Mario Banti sulle implicazioni nazionaliste e antidemocratiche del pensiero risorgimentale, qui viene presa in considerazione, con l’analisi dei principali atteggiamenti della critica letteraria croata nei confronti delle tragedie storiche, colpevoli, secondo Vodnik, Krleža e Suvin, di aver indotto il pubblico o alla rassegnazione, o all’aggressività nazionalista. In conclusione, cercando un equilibrio fra l’affascinante ascolto della voce sublime del passato e le giustificate riserve rispetto ai sui pericoli ideologici, l’articolo si richiama nuovamente a Hayden White e a Vladimir Biti, che, in una tradizione nietzscheiana, ammoniscono sui pericoli dello stesso pensiero illuminato, e inoltre a Milivoj Solar e Zoran Kravar, per ribadire la necessità di ascoltare la voce sublime delle opere d’arte mantenendo la distanza critica e privandola così della sua potenziale pericolosità.

Izmedu suzdrzanosti i fascinacije: romantizam, povijesna tragedija i sublimno shvacanje povijesti

BADURINA, Natka
2012-01-01

Abstract

TRA DIFFIDENZA E FASCINAZIONE: IL ROMANTICISMO, LA TRAGEDIA STORICA E L'ATTEGGIAMENTO SUBLIME VERSO LA STORIA In riferimento alla tesi di Hayden White sulla de-sublimazione del discorso storiografico nel 19. secolo, e su un particolare atteggiamento “sublime” verso il passato (atteggiamento legato alla memoria collettiva, che non nasconde la propria soggettività e impegno), l’articolo parte dal presupposto che la tragedia storica nella letteratura romantica e post-romantica ha rappresentato un modo di far sopravvivere il discorso sublime in una società che voleva bandirlo a nome del dominio della ragione. È esaminato in particolare il rapporto di rivalità e/o complicità tra la storiografia croata dell’800 e le contemporanee tragedie storiche di autori come Dimitrija Demeter, Mirko Bogović o Franjo Marković. La vicinanza delle tragedie storiche al mito induce alla riflessione sui pericoli ideologici di ciò che Furio Jesi ha descritto come “cultura di destra”, e di cui in questa sede, nell’ambito della cultura letteraria dell’800, viene sottolineato soprattutto il carattere trasversale rispetto alle divisioni politiche del ventesimo secolo. L’affermazione di Alberto Mario Banti sulle implicazioni nazionaliste e antidemocratiche del pensiero risorgimentale, qui viene presa in considerazione, con l’analisi dei principali atteggiamenti della critica letteraria croata nei confronti delle tragedie storiche, colpevoli, secondo Vodnik, Krleža e Suvin, di aver indotto il pubblico o alla rassegnazione, o all’aggressività nazionalista. In conclusione, cercando un equilibrio fra l’affascinante ascolto della voce sublime del passato e le giustificate riserve rispetto ai sui pericoli ideologici, l’articolo si richiama nuovamente a Hayden White e a Vladimir Biti, che, in una tradizione nietzscheiana, ammoniscono sui pericoli dello stesso pensiero illuminato, e inoltre a Milivoj Solar e Zoran Kravar, per ribadire la necessità di ascoltare la voce sublime delle opere d’arte mantenendo la distanza critica e privandola così della sua potenziale pericolosità.
2012
9789531633772
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