Lo studio si sofferma sulle soluzioni elaborate da dottrina e giurisprudenza sul regime dell'omissione di pronuncia su alcune delle domande cumulate, verificandone la compatibilità con il diritto positivo, ed evidenzia le conseguenze pregiudizievoli che la soluzione attualmente comunemente praticata - consistente nella impugnazione della sentenza lacunosa avanti al giudice superiore - comporta non solo per le parti del processo per la perdita di un grado di giurisdizione, ma anche per lo Stato italiano davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo in ragione della violazione del principio della ragionevole durata dei processi. Procede quindi all’esame della possibilità di una soluzione diversa e, utilizzando i risultati della comparazione con il regime previsto dal diritto processuale civile tedesco, nonché quelli elaborati da dottrina e giurisprudenza per stabilire quando una sentenza possa qualificarsi definitiva, prospetta la ricostruzione di un nuovo istituto, l’“istanza di sollecito”, quale rimedio specifico all’omessa pronuncia, che consenta alle parti di adire nuovamente il giudice affinché statuisca sulla domanda non decisa.
Contributo allo studio dell'omissione di pronuncia
GIACOMELLI, Marco
2012-01-01
Abstract
Lo studio si sofferma sulle soluzioni elaborate da dottrina e giurisprudenza sul regime dell'omissione di pronuncia su alcune delle domande cumulate, verificandone la compatibilità con il diritto positivo, ed evidenzia le conseguenze pregiudizievoli che la soluzione attualmente comunemente praticata - consistente nella impugnazione della sentenza lacunosa avanti al giudice superiore - comporta non solo per le parti del processo per la perdita di un grado di giurisdizione, ma anche per lo Stato italiano davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo in ragione della violazione del principio della ragionevole durata dei processi. Procede quindi all’esame della possibilità di una soluzione diversa e, utilizzando i risultati della comparazione con il regime previsto dal diritto processuale civile tedesco, nonché quelli elaborati da dottrina e giurisprudenza per stabilire quando una sentenza possa qualificarsi definitiva, prospetta la ricostruzione di un nuovo istituto, l’“istanza di sollecito”, quale rimedio specifico all’omessa pronuncia, che consenta alle parti di adire nuovamente il giudice affinché statuisca sulla domanda non decisa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.