Un’immagine scientifica del mondo oggi ricorrente, che è un miscuglio di fisicalismo ed evoluzionismo, si è imposta come ontologia generale, ed influenza ambiti di pensiero apparentemente autonomi, come l’etica e la politica. Molte teorie politiche correnti assumono una visione antropologica dipendente da tale prospettiva. Questo libro sostiene che quell’immagine scientifica va distinta dalla scienza autentica, e che essa non è in grado di dar conto di alcuni aspetti della nostra esperienza, come la normatività che cogliamo quando consideriamo il nostro agire dalla prospettiva della prima persona. Per questo, il conflitto tra l’immagine scientifica del mondo e quella manifesta va superato in una visione stereoscopica della realtà, capace di integrare i risultati genuini delle scienze con ciò che sappiamo dell’azione umana grazie alla nostra esperienza. In dialogo con autori diversi come Aristotele, Sellars, McDowell e MacIntyre, il libro propone una nozione di “natura umana” capace di integrare tutti gli elementi della nostra esperienza, scientifica e non, permettendo così di affermare, in contrasto con concezioni oggi dominanti, che la politicità riveste un’importanza imprescindibile per la nostra azione, e che la libertà, la normatività, e, quindi, la responsabilità individuale sono ineliminabili e irriducibili.

Scienza, normtività, politica. La natura umana tra l'immagine scientifica e quella manifesta.

DE ANNA, Gabriele
2012-01-01

Abstract

Un’immagine scientifica del mondo oggi ricorrente, che è un miscuglio di fisicalismo ed evoluzionismo, si è imposta come ontologia generale, ed influenza ambiti di pensiero apparentemente autonomi, come l’etica e la politica. Molte teorie politiche correnti assumono una visione antropologica dipendente da tale prospettiva. Questo libro sostiene che quell’immagine scientifica va distinta dalla scienza autentica, e che essa non è in grado di dar conto di alcuni aspetti della nostra esperienza, come la normatività che cogliamo quando consideriamo il nostro agire dalla prospettiva della prima persona. Per questo, il conflitto tra l’immagine scientifica del mondo e quella manifesta va superato in una visione stereoscopica della realtà, capace di integrare i risultati genuini delle scienze con ciò che sappiamo dell’azione umana grazie alla nostra esperienza. In dialogo con autori diversi come Aristotele, Sellars, McDowell e MacIntyre, il libro propone una nozione di “natura umana” capace di integrare tutti gli elementi della nostra esperienza, scientifica e non, permettendo così di affermare, in contrasto con concezioni oggi dominanti, che la politicità riveste un’importanza imprescindibile per la nostra azione, e che la libertà, la normatività, e, quindi, la responsabilità individuale sono ineliminabili e irriducibili.
2012
9788820414122
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