Il volume, oltre a tracciare una storia del collezionismo artistico in Friuli dal Cinque al Settecento attraverso alcune raccolte particolarmente significative, permette di seguire in dettaglio lo sviluppo della storiografia artistica in (e sul) Friuli dal Cinquecento al primo Novecento. Nove dei dieci saggi che lo compongono sono frutto della rielaborazione e ampliamento di lavori precedenti, corretti dai refusi e aggiornati dal punto di vista bibliografico, mentre quello su Tiberio Deciani collezionista, occasionato dal ritrovamento del suo testamento inedito, è stato redatto appositamente per la presente pubblicazione. Avviata da una riflessione sull’apporto offerto dagli autori “foresti”, tra cui in primo luogo Vasari, allo sviluppo del dibattito sulle arti in Friuli, la raccolta – comprendente anche un contributo sulla fortuna di Tiziano nella storiografia artistica friulana tra Sette e Ottocento – si conclude con un saggio dedicato all’interpretazione offerta da Sergio Bettini della figura e dell’opera del Pordenone, il maggior artista friulano del Rinascimento, oggetto nel quarto centenario della morte di una grande mostra svoltasi a Udine nel 1939. Ai saggi incentrati sul collezionismo e sul mecenatismo, con particolare riguardo alla famiglia Caiselli e a Giambattista de Rubeis, cui apparteneva il celebre album di disegni di Marzo Zoppo oggi al British Museum (all’epoca ritenuto opera di Andrea Mantegna), se ne affiancano altri dedicati ad aspetti della cultura antiquaria e della storiografia artistica settecentesca. Infine, le indagini su Fabio di Maniago, padre della storiografia artistica friulana in chiave moderna, sono integrate da altre che accrescono le nostre conoscenze su Giambattista Cavalcaselle, tra il 1869 e il 1876 autore di un “inventario degli oggetto d’arte della Provincia del Friuli”, e sul suo compagno di viaggio in terra friulana, ossia il conte Giuseppe Uberto Valentinis, che con le sue ricerche ha posto le basi per la riscoperta della cosiddetta “scuola tolmezzina”.

Da Vasari a Cavalcaselle. Storiografia artistica e collezionismo in Friuli dal Cinquecento al primo Novecento

FURLAN, Caterina
2007-01-01

Abstract

Il volume, oltre a tracciare una storia del collezionismo artistico in Friuli dal Cinque al Settecento attraverso alcune raccolte particolarmente significative, permette di seguire in dettaglio lo sviluppo della storiografia artistica in (e sul) Friuli dal Cinquecento al primo Novecento. Nove dei dieci saggi che lo compongono sono frutto della rielaborazione e ampliamento di lavori precedenti, corretti dai refusi e aggiornati dal punto di vista bibliografico, mentre quello su Tiberio Deciani collezionista, occasionato dal ritrovamento del suo testamento inedito, è stato redatto appositamente per la presente pubblicazione. Avviata da una riflessione sull’apporto offerto dagli autori “foresti”, tra cui in primo luogo Vasari, allo sviluppo del dibattito sulle arti in Friuli, la raccolta – comprendente anche un contributo sulla fortuna di Tiziano nella storiografia artistica friulana tra Sette e Ottocento – si conclude con un saggio dedicato all’interpretazione offerta da Sergio Bettini della figura e dell’opera del Pordenone, il maggior artista friulano del Rinascimento, oggetto nel quarto centenario della morte di una grande mostra svoltasi a Udine nel 1939. Ai saggi incentrati sul collezionismo e sul mecenatismo, con particolare riguardo alla famiglia Caiselli e a Giambattista de Rubeis, cui apparteneva il celebre album di disegni di Marzo Zoppo oggi al British Museum (all’epoca ritenuto opera di Andrea Mantegna), se ne affiancano altri dedicati ad aspetti della cultura antiquaria e della storiografia artistica settecentesca. Infine, le indagini su Fabio di Maniago, padre della storiografia artistica friulana in chiave moderna, sono integrate da altre che accrescono le nostre conoscenze su Giambattista Cavalcaselle, tra il 1869 e il 1876 autore di un “inventario degli oggetto d’arte della Provincia del Friuli”, e sul suo compagno di viaggio in terra friulana, ossia il conte Giuseppe Uberto Valentinis, che con le sue ricerche ha posto le basi per la riscoperta della cosiddetta “scuola tolmezzina”.
2007
9788884203632
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