Partendo dall’antologia Lirici croati compilata da Vladimir Nazor nel 1942 e analizzata da Mirko Tomasović (nel suo libro Tragom struke – Sulle tracce del mestiere, 2006), l’articolo discute il rapporto fra la traduzione e il suo contesto storico, supponendo come alla base dell’approccio traduttologico di Nazor ci fosse una sincera e radicata fede in quell’universalità linguistica che è stata descritta da Benjamin nella metafora del “vaso intero”, e che rappresenta la condizione necessaria dell’opera di traduzione in genere. La scomparsa storica e la fatidica assenza di quest’idea viene in seguito notata fra le altri, contradditorie, idee di Nazor, e discussa nell’ambito delle recenti teorie dell’etica della traduzione (Venuti, Lezra, Eaglestone).
Tragom struke: Nazor i melankolija prevoditelja
BADURINA, Natka
2008-01-01
Abstract
Partendo dall’antologia Lirici croati compilata da Vladimir Nazor nel 1942 e analizzata da Mirko Tomasović (nel suo libro Tragom struke – Sulle tracce del mestiere, 2006), l’articolo discute il rapporto fra la traduzione e il suo contesto storico, supponendo come alla base dell’approccio traduttologico di Nazor ci fosse una sincera e radicata fede in quell’universalità linguistica che è stata descritta da Benjamin nella metafora del “vaso intero”, e che rappresenta la condizione necessaria dell’opera di traduzione in genere. La scomparsa storica e la fatidica assenza di quest’idea viene in seguito notata fra le altri, contradditorie, idee di Nazor, e discussa nell’ambito delle recenti teorie dell’etica della traduzione (Venuti, Lezra, Eaglestone).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.