Questo testo riporta una ricerca empirica sul paesaggio e l’identità di Valle di Soffumbergo, un piccolo villaggio della provincia di Udine. Grazie alla sociologia visuale vengono studiati quei segni visibili nel paesaggio, nell’architettura e nella cultura materiale prodotti dalle trasformazioni demografiche, economiche e culturali negli ultimi cinquant’anni. La metodologia utilizzata per raccogliere, analizzare ed interpretare i segni visibili è una combinazione di ricerca fotografica basata sulla Grounded Theory (B. G. GLASER, The discovery of grounded theory: strategies for qualitative research, New York, Aldine de Gruyter, 1967) sulla ri-fotografia (J. H. RIEGER, Photographing Social Change, in "Visual Sociology", 11, 1, 1996, pp. 5-49) e sulle interviste effettuate con la tecnica della foto-stimolo (J. COLLIER, JR. - M. COLLIER, Visual Anthropology: Photography as a Research Method, Albuquerque, University of New Mexico Press, 1986). Grazie a quest’approccio le immagini non sono solo fonte di dati oggettivi, ma anche mezzi per far emergere i diversi significati ad esse attribuiti. Con il loro aiuto possono affiorare i diversi vissuti, i conflitti culturali latenti, i compromessi e le negoziazioni necessarie tra gruppi sociali che privilegiano il valore dell’utilità o quello della bellezza, quello di una tradizione agricola o di una società post moderna, quello che vede l’ambiente come stratificazione di usi e strategie di adattamento o lo immagina come futura risorsa paesaggistica ad uso turistico. In questo modo vengono esplicitate le dinamiche locali di adeguamento alla globalizzazione. La rappresentazione del paesaggio non è solo uno specchio, ma anche uno schermo in cui si proiettano le immagini del passato, del presente o del futuro, nell’incessante lavoro di creazione e trasformazione del territorio e delle nuove strategie di rielaborazione dell’identità locale.
Valle di Soffumbergo: paesaggio e glocalizzazione
PARMEGGIANI, Paolo
2008-01-01
Abstract
Questo testo riporta una ricerca empirica sul paesaggio e l’identità di Valle di Soffumbergo, un piccolo villaggio della provincia di Udine. Grazie alla sociologia visuale vengono studiati quei segni visibili nel paesaggio, nell’architettura e nella cultura materiale prodotti dalle trasformazioni demografiche, economiche e culturali negli ultimi cinquant’anni. La metodologia utilizzata per raccogliere, analizzare ed interpretare i segni visibili è una combinazione di ricerca fotografica basata sulla Grounded Theory (B. G. GLASER, The discovery of grounded theory: strategies for qualitative research, New York, Aldine de Gruyter, 1967) sulla ri-fotografia (J. H. RIEGER, Photographing Social Change, in "Visual Sociology", 11, 1, 1996, pp. 5-49) e sulle interviste effettuate con la tecnica della foto-stimolo (J. COLLIER, JR. - M. COLLIER, Visual Anthropology: Photography as a Research Method, Albuquerque, University of New Mexico Press, 1986). Grazie a quest’approccio le immagini non sono solo fonte di dati oggettivi, ma anche mezzi per far emergere i diversi significati ad esse attribuiti. Con il loro aiuto possono affiorare i diversi vissuti, i conflitti culturali latenti, i compromessi e le negoziazioni necessarie tra gruppi sociali che privilegiano il valore dell’utilità o quello della bellezza, quello di una tradizione agricola o di una società post moderna, quello che vede l’ambiente come stratificazione di usi e strategie di adattamento o lo immagina come futura risorsa paesaggistica ad uso turistico. In questo modo vengono esplicitate le dinamiche locali di adeguamento alla globalizzazione. La rappresentazione del paesaggio non è solo uno specchio, ma anche uno schermo in cui si proiettano le immagini del passato, del presente o del futuro, nell’incessante lavoro di creazione e trasformazione del territorio e delle nuove strategie di rielaborazione dell’identità locale.File | Dimensione | Formato | |
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