Il lavoro descrive in dettaglio le pratiche tradizionali di raccolta e conservazione dell’acqua piovana nel territorio del Carso, diviso tra Italia e Slovenia. In quest’area l’assenza di una rete drenante superficiale ha portato, fin dalla preistoria, alla messa a punto di sistemi, parte tutt’ora in uso, che costituiscono un elemento identitario dei luoghi: cisterne interrate, bacini di raccolta, stagni artificiali, ghiacciaie e vasche di immagazzinamento della neve. La descrizione di un rapporto segreto, redatto dal corpo tecnico dell’Esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale, inedito, permette di evidenziare una consistenza di oltre 120 cisterne pubbliche e 1300 cisterne private. Si tratta di un patrimonio culturale che la marginalità vissuta da questi luoghi negli ultimi 50 anni ha conservato pressoché inalterato. Il contributo ha inteso evidenziare tale presenza, nella consapevolezza che la prossima apertura delle frontiere, con il conseguente valore di posizione che l’area andrà ad assumere, ponga tale patrimonio in estremo pericolo, segnalando la necessità di un intervento di tutela a scala sopranazionale. | This paper describes in detail the traditional practices of harvesting and storage of rainwater in the territory of the Karst Plateau, located in Italy and Slovenia. In this area, the absence of a surface drainage network has led, since prehistoric times, to the development of systems, some still in use, that constitute elements of identity of place: underground cisterns, rainwater collection basins, reservoirs, ice-pits and snow collection basins. The description of a secret report, prepared by the engineering corps of the Italian Army during the First World War, never before published, highlights a heritage of over 120 public cisterns and 1300 private cisterns. This cultural heritage has been preserved almost completely unchanged due to the social and economic marginalization experienced by these areas over the last 50 years. The aim of the research was to highlight the presence of these elements, also in consideration of the imminent opening of the borders, consequently putting this valuable heritage in extreme danger, and thus to signal the need for its protection on a supranational scale.

Rainwater collection structures in the Karst region

FRANGIPANE, Anna
2008-01-01

Abstract

Il lavoro descrive in dettaglio le pratiche tradizionali di raccolta e conservazione dell’acqua piovana nel territorio del Carso, diviso tra Italia e Slovenia. In quest’area l’assenza di una rete drenante superficiale ha portato, fin dalla preistoria, alla messa a punto di sistemi, parte tutt’ora in uso, che costituiscono un elemento identitario dei luoghi: cisterne interrate, bacini di raccolta, stagni artificiali, ghiacciaie e vasche di immagazzinamento della neve. La descrizione di un rapporto segreto, redatto dal corpo tecnico dell’Esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale, inedito, permette di evidenziare una consistenza di oltre 120 cisterne pubbliche e 1300 cisterne private. Si tratta di un patrimonio culturale che la marginalità vissuta da questi luoghi negli ultimi 50 anni ha conservato pressoché inalterato. Il contributo ha inteso evidenziare tale presenza, nella consapevolezza che la prossima apertura delle frontiere, con il conseguente valore di posizione che l’area andrà ad assumere, ponga tale patrimonio in estremo pericolo, segnalando la necessità di un intervento di tutela a scala sopranazionale. | This paper describes in detail the traditional practices of harvesting and storage of rainwater in the territory of the Karst Plateau, located in Italy and Slovenia. In this area, the absence of a surface drainage network has led, since prehistoric times, to the development of systems, some still in use, that constitute elements of identity of place: underground cisterns, rainwater collection basins, reservoirs, ice-pits and snow collection basins. The description of a secret report, prepared by the engineering corps of the Italian Army during the First World War, never before published, highlights a heritage of over 120 public cisterns and 1300 private cisterns. This cultural heritage has been preserved almost completely unchanged due to the social and economic marginalization experienced by these areas over the last 50 years. The aim of the research was to highlight the presence of these elements, also in consideration of the imminent opening of the borders, consequently putting this valuable heritage in extreme danger, and thus to signal the need for its protection on a supranational scale.
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