Il riuso del materiale da costruzione della tradizione attesta l’elevato valore nel lungo termine a questo attribuito. La consuetudine del riutilizzo ha sempre evidenziato, infatti, il valore intrinseco del materiale e dei manufatti, in un’ottica estesa di sostenibilità, intesa come conservazione, per le generazioni a venire, del materiale in sé e del suo valore immateriale. Attraverso la storia delle costruzioni, il valore simbolico degli spolia (elementi architettonici antichi reimpiegati in nuove costruzioni) si è manifestato di pari passo con la pratica del riciclo, evidenziando, a vari livelli, la consapevolezza intrinseca del riuso come strumento di minimizzazione dello spreco di materiale e di energia. In effetti, se oggi il riuso in chiave di sostenibilità è raramente considerato sul lungo periodo - e, quando lo è, tale approccio si configura come estremamente teorico - in passato corrispondeva a un’esigenza comune, collegata a una necessaria gestione sostenibile della costruzione, essendo necessariamente lo spreco di materiale un lusso non permesso. Partendo da queste considerazioni, il lavoro presenta un quadro di riferimento sul riutilizzo dei materiali lapidei, attraverso la storia delle costruzioni, indicando alcuni esempi importanti, scelti per il valore di casi di studio indiscussi, descrivendo pratiche comuni, dall’antichità ai tempi moderni. Il lavoro si conclude con la descrizione dello stato attuale sul tema, in relazione a casi recenti esemplari. | The reuse of traditional construction materials attests to their high value over the long term. In fact, the practice has always demonstrated the inherent value of traditional raw materials and their products in confronting the issues of sustainability, in the broader sense of preserving resources-material and immaterial-for future generations. Throughout the history of building, the symbolic value of spolia (i.e. the use of ancient architectural elements in new construction) has gone hand-in-hand with the practice of recycling, demonstrating, at various levels, an intrinsic awareness of reuse as a tool for minimizing waste of materials and energy. Today, sustainability is rarely considered from a long-term perspective, and when it is, the approach tends to be from a broad theoretical standpoint. In the past, however, it was a common and necessary aspect of construction management, when the waste of materials was a forbidden luxury. This paper presents a review of the reuse of geomaterials, mainly stone, throughout the history of construction, indicating major examples selected for their value as memorable references, describing common practices from antiquity to modern times, and concluding with a description of the actual state of the art of the practice, based on very recent and exemplary cases.

FROM SPOLIA TO RECYCLING: THE REUSE OF TRADITIONAL CONSTRUCTION MATERIALS AND ITS ROLE IN SUSTAINABILITY. A REVIEW

FRANGIPANE, Anna
2016-01-01

Abstract

Il riuso del materiale da costruzione della tradizione attesta l’elevato valore nel lungo termine a questo attribuito. La consuetudine del riutilizzo ha sempre evidenziato, infatti, il valore intrinseco del materiale e dei manufatti, in un’ottica estesa di sostenibilità, intesa come conservazione, per le generazioni a venire, del materiale in sé e del suo valore immateriale. Attraverso la storia delle costruzioni, il valore simbolico degli spolia (elementi architettonici antichi reimpiegati in nuove costruzioni) si è manifestato di pari passo con la pratica del riciclo, evidenziando, a vari livelli, la consapevolezza intrinseca del riuso come strumento di minimizzazione dello spreco di materiale e di energia. In effetti, se oggi il riuso in chiave di sostenibilità è raramente considerato sul lungo periodo - e, quando lo è, tale approccio si configura come estremamente teorico - in passato corrispondeva a un’esigenza comune, collegata a una necessaria gestione sostenibile della costruzione, essendo necessariamente lo spreco di materiale un lusso non permesso. Partendo da queste considerazioni, il lavoro presenta un quadro di riferimento sul riutilizzo dei materiali lapidei, attraverso la storia delle costruzioni, indicando alcuni esempi importanti, scelti per il valore di casi di studio indiscussi, descrivendo pratiche comuni, dall’antichità ai tempi moderni. Il lavoro si conclude con la descrizione dello stato attuale sul tema, in relazione a casi recenti esemplari. | The reuse of traditional construction materials attests to their high value over the long term. In fact, the practice has always demonstrated the inherent value of traditional raw materials and their products in confronting the issues of sustainability, in the broader sense of preserving resources-material and immaterial-for future generations. Throughout the history of building, the symbolic value of spolia (i.e. the use of ancient architectural elements in new construction) has gone hand-in-hand with the practice of recycling, demonstrating, at various levels, an intrinsic awareness of reuse as a tool for minimizing waste of materials and energy. Today, sustainability is rarely considered from a long-term perspective, and when it is, the approach tends to be from a broad theoretical standpoint. In the past, however, it was a common and necessary aspect of construction management, when the waste of materials was a forbidden luxury. This paper presents a review of the reuse of geomaterials, mainly stone, throughout the history of construction, indicating major examples selected for their value as memorable references, describing common practices from antiquity to modern times, and concluding with a description of the actual state of the art of the practice, based on very recent and exemplary cases.
2016
978-1-86239-725-5
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