All’alba della fotografia, quali supporti visivi questa metteva a disposizione di conoscitori, artisti e viaggiatori? Secondo quali modalità si costituì il sistema di riproduzione fotografica delle opere d’arte e quali criteri selettivi guidarono la formazione dei cataloghi di vendita che ne permettevano la circolazione sul mercato? Data la vastità dell’argomento, ci siamo affidati ad un caso di studio peculiare per scandagliare gli interrogativi che ci siamo posti. Il caso è quello dell’inedita raccolta di fotografie - ma non solo - di opere d’arte del pittore francese Jean Paul Milliet (1844-1918): allievo dell’École des Beaux Arts, compì tre viaggi in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento, durante i quali acquistò un’ingente quantità di fotografie, oggi confluite nella Fototeca Doucet dell’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi. È lui il nostro fruitore e consumatore di una produzione visiva che si avvia ad essere industriale. Attraverso l’esperienza individuale di Milliet e ancor più della sua raccolta di fotografie, assimilabile ad un “manuale visivo” di storia dell’arte, si è condotta una ricerca di più ampio respiro che toccando in particolare l’esperienza dei fotografi fiorentini, ha voluto fissare alcuni aspetti ancora poco indagati della produzione delle prime campagne fotografiche condotte sul patrimonio artistico, con particolare riferimento alla pittura italiana. La tesi si sviluppa in uno spazio temporale che va dall’inizio degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta del XIX secolo, seguendo le dinamiche di produzione avviate dai fotografi in rapporto al contesto culturale e sociale dell’epoca.

Fotografare les grands maitres. Spunti dalla collezione fotografica del pittore francese Jean Paul Milliet (1844-1918) / Chiara Naldi - Udine. , 2017 Oct 31. 29. ciclo

Fotografare les grands maitres. Spunti dalla collezione fotografica del pittore francese Jean Paul Milliet (1844-1918)

NALDI, Chiara
2017-10-31

Abstract

All’alba della fotografia, quali supporti visivi questa metteva a disposizione di conoscitori, artisti e viaggiatori? Secondo quali modalità si costituì il sistema di riproduzione fotografica delle opere d’arte e quali criteri selettivi guidarono la formazione dei cataloghi di vendita che ne permettevano la circolazione sul mercato? Data la vastità dell’argomento, ci siamo affidati ad un caso di studio peculiare per scandagliare gli interrogativi che ci siamo posti. Il caso è quello dell’inedita raccolta di fotografie - ma non solo - di opere d’arte del pittore francese Jean Paul Milliet (1844-1918): allievo dell’École des Beaux Arts, compì tre viaggi in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento, durante i quali acquistò un’ingente quantità di fotografie, oggi confluite nella Fototeca Doucet dell’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi. È lui il nostro fruitore e consumatore di una produzione visiva che si avvia ad essere industriale. Attraverso l’esperienza individuale di Milliet e ancor più della sua raccolta di fotografie, assimilabile ad un “manuale visivo” di storia dell’arte, si è condotta una ricerca di più ampio respiro che toccando in particolare l’esperienza dei fotografi fiorentini, ha voluto fissare alcuni aspetti ancora poco indagati della produzione delle prime campagne fotografiche condotte sul patrimonio artistico, con particolare riferimento alla pittura italiana. La tesi si sviluppa in uno spazio temporale che va dall’inizio degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta del XIX secolo, seguendo le dinamiche di produzione avviate dai fotografi in rapporto al contesto culturale e sociale dell’epoca.
31-ott-2017
Fotografia; Pittura italiana; Rinascimento; Ottocento; Alinari; Milliet, Jean Paul; Firenze
Fotografare les grands maitres. Spunti dalla collezione fotografica del pittore francese Jean Paul Milliet (1844-1918) / Chiara Naldi - Udine. , 2017 Oct 31. 29. ciclo
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