Il presente lavoro si pone l’obiettivo di indagare la spiritualità italiana ed europea del secondo Seicento, facendo riferimento al caso specifico della Congregazione dell'Oratorio dell’Aquila, nel tentativo di dimostrare come la sua attività sia stata esemplificativa di tendenze riscontrabili nel cuore della penisola. In tal senso, particolare rilievo assume la figura dell'oratoriano Giambattista Magnante, personaggio carismatico di spicco nella congregazione aquilana, autore di una "Nuova novena di S. Anna" condannata nel 1679 all'Indice dei Libri Proibiti. Intorno all'attività missionaria del Magnante e alla diffusione dei suoi scritti spirituali, si sollevava una serie di problemi di più ampia portata, riguardante la fisionomia della casa dell'Aquila, la rete delle case oratoriane nelle Marche e nell'Umbria, la costruzione di relazioni con Roma, con i confratelli della Vallicella e con personalità maggiori e minori del mondo ecclesiastico romano di metà Seicento (Barberini, Farnese, Odescalchi), in un clima religioso ispirato alla spiritualità contemplativa nella fase precedente le condanne per quietismo di fine secolo
L’Oratorio aquilano nel secondo Seicento: echi quietisti, condanne, relazioni / Stefano Boero - Udine. , 2014 May 30. 26. ciclo
L’Oratorio aquilano nel secondo Seicento: echi quietisti, condanne, relazioni
Boero, Stefano
2014-05-30
Abstract
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di indagare la spiritualità italiana ed europea del secondo Seicento, facendo riferimento al caso specifico della Congregazione dell'Oratorio dell’Aquila, nel tentativo di dimostrare come la sua attività sia stata esemplificativa di tendenze riscontrabili nel cuore della penisola. In tal senso, particolare rilievo assume la figura dell'oratoriano Giambattista Magnante, personaggio carismatico di spicco nella congregazione aquilana, autore di una "Nuova novena di S. Anna" condannata nel 1679 all'Indice dei Libri Proibiti. Intorno all'attività missionaria del Magnante e alla diffusione dei suoi scritti spirituali, si sollevava una serie di problemi di più ampia portata, riguardante la fisionomia della casa dell'Aquila, la rete delle case oratoriane nelle Marche e nell'Umbria, la costruzione di relazioni con Roma, con i confratelli della Vallicella e con personalità maggiori e minori del mondo ecclesiastico romano di metà Seicento (Barberini, Farnese, Odescalchi), in un clima religioso ispirato alla spiritualità contemplativa nella fase precedente le condanne per quietismo di fine secoloFile | Dimensione | Formato | |
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