In recent years, the legislator has introduced a range of automatic sanctions in sentencing and execution of sentences in order to limit the power of criminal courts. This research ponders on the legitimacy of these measures in the light of constitutional jurisprudence.

La tesi si propone di esaminare la giurisprudenza costituzionale sul tema degli automatismi sanzionatori. Si è di fronte ad un automatismo sanzionatorio tutte le volte in cui il legislatore, al verificarsi di un dato presupposto, fa seguire una determinata conseguenza, incidente, perlopiù, sulla libertà personale. Il giudice, al cospetto di una siffatta previsione, non ha alcuna possibilità di scelta né di gradazione alla luce della reale gravità del fatto della vita. Negli ultimi anni si è assistito alla tendenza legislativa volta all’introduzione di automatismi sanzionatori dei più diversi tipi. Questa tendenza ha trovato riscontro, in particolare, nelle riforme che hanno coinvolto alcuni istituti tipici della commisurazione e dell’esecuzione della pena. Si ricorda, in questo senso, la riforma della recidiva del 2005 e, prima ancora, la normativa introdotta negli anni Novanta per far fronte al fenomeno della criminalità di stampo mafioso. Ci si domanda se detti automatismi siano legittimi e in che modo possano coniugarsi con i princìpi costituzionali che giustificano e fondano la discrezionalità giudiziale. Quest’ultima, infatti, lungi dall’essere fine a se stessa, realizza princìpi fondamentali, quali quelli di uguaglianza-ragionevolezza, offensività-proporzione, rieducazione della pena. Eppure, l’attribuzione di poteri al giudice penale non è priva di controindicazioni, specie sotto il profilo della certezza e prevedibilità della pena. Ecco, dunque, che – una volta accertata l’illegittimità degli automatismi sanzionatori – si pone il problema di indagare sulla ricerca di una soluzione atta a guidare, in qualche modo, l’esercizio del potere del giudice nella determinazione del trattamento sanzionatorio. Il tutto nella consapevolezza che il tema del potere discrezionale del giudice penale - e del suo retto esercizio - non coinvolge solamente l’esigenza di certezza del diritto, ma tutto l’andamento di una società: un suo cattivo impiego, difatti, rischia di scuotere la fiducia dei consociati nel diritto e in chi lo amministra.

Il potere discrezionale del giudice penale e la legittimità costituzionale degli automatismi sanzionatori nel momento della commisurazione e dell'esecuzione della pena / Federica Urban , 2018 Apr 06. 30. ciclo, Anno Accademico 2016/2017.

Il potere discrezionale del giudice penale e la legittimità costituzionale degli automatismi sanzionatori nel momento della commisurazione e dell'esecuzione della pena

URBAN, FEDERICA
2018-04-06

Abstract

In recent years, the legislator has introduced a range of automatic sanctions in sentencing and execution of sentences in order to limit the power of criminal courts. This research ponders on the legitimacy of these measures in the light of constitutional jurisprudence.
6-apr-2018
La tesi si propone di esaminare la giurisprudenza costituzionale sul tema degli automatismi sanzionatori. Si è di fronte ad un automatismo sanzionatorio tutte le volte in cui il legislatore, al verificarsi di un dato presupposto, fa seguire una determinata conseguenza, incidente, perlopiù, sulla libertà personale. Il giudice, al cospetto di una siffatta previsione, non ha alcuna possibilità di scelta né di gradazione alla luce della reale gravità del fatto della vita. Negli ultimi anni si è assistito alla tendenza legislativa volta all’introduzione di automatismi sanzionatori dei più diversi tipi. Questa tendenza ha trovato riscontro, in particolare, nelle riforme che hanno coinvolto alcuni istituti tipici della commisurazione e dell’esecuzione della pena. Si ricorda, in questo senso, la riforma della recidiva del 2005 e, prima ancora, la normativa introdotta negli anni Novanta per far fronte al fenomeno della criminalità di stampo mafioso. Ci si domanda se detti automatismi siano legittimi e in che modo possano coniugarsi con i princìpi costituzionali che giustificano e fondano la discrezionalità giudiziale. Quest’ultima, infatti, lungi dall’essere fine a se stessa, realizza princìpi fondamentali, quali quelli di uguaglianza-ragionevolezza, offensività-proporzione, rieducazione della pena. Eppure, l’attribuzione di poteri al giudice penale non è priva di controindicazioni, specie sotto il profilo della certezza e prevedibilità della pena. Ecco, dunque, che – una volta accertata l’illegittimità degli automatismi sanzionatori – si pone il problema di indagare sulla ricerca di una soluzione atta a guidare, in qualche modo, l’esercizio del potere del giudice nella determinazione del trattamento sanzionatorio. Il tutto nella consapevolezza che il tema del potere discrezionale del giudice penale - e del suo retto esercizio - non coinvolge solamente l’esigenza di certezza del diritto, ma tutto l’andamento di una società: un suo cattivo impiego, difatti, rischia di scuotere la fiducia dei consociati nel diritto e in chi lo amministra.
discrezionalità; giudice; automatismi; sanzione; pena
Discretion; Criminal; Court; Automatic; pena
Il potere discrezionale del giudice penale e la legittimità costituzionale degli automatismi sanzionatori nel momento della commisurazione e dell'esecuzione della pena / Federica Urban , 2018 Apr 06. 30. ciclo, Anno Accademico 2016/2017.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1143074
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