Tra il 2013 e il 2015 il Crocifisso ligneo della chiesa dei Servi di Padova è stato restaurato dal Ministero per i beni e le attività culturali: la rimozione della ridipintura a finto bronzo ha permesso la riscoperta di un capolavoro di Donatello. Prima che gli studi e gli interventi di tutela ne svelassero il geniale artefice, la scultura era nota solo per il suo carattere miracoloso: fonti antiche attestano che nel 1512 il Cristo fu visto sanguinare ripetutamente, e a seguito del prodigio sorse la Confraternita del Crocifisso, che lo preservò nel tempo come una reliquia. Obiettivi e tappe della ricerca Lo studio prende le mosse dal cantiere di un eccezionale restauro, e approfondisce la storia e l’evoluzione della cappella dove l’opera di Donatello è tutt’ora conservata. La ricerca si allarga poi a tracciare un itinerario che individui i crocifissi lignei realizzati per chiese dei Servi di Maria e amministrati da compagnie di laici: se ne riscontrano a Vicenza, Venezia, Castellazzo Bormida, Genova, Bologna, Budrio (Bologna), Borgo a Mozzano (Lucca), Firenze, Pisa, Sant’Angelo in Vado (Pesaro-Urbino), Perugia e Roma. Grazie a notizie inedite conservate in Archivio Segreto Vaticano e alle memorie riportate negli archivi statali e conventuali, è emerso un vivace contesto artistico intorno ai Crocifissi: all’interno della propria vita associativa i confratelli commissionano una ricca produzione incisoria, apparati effimeri per celebrazioni e processioni e, soprattutto, decorano le proprie cappelle nelle chiese. In alcuni casi si fondano degli oratori riservati alle cerimonie dei laici. Il fil rouge tra le opere è costituito dall’Arciconfraternita del Crocifisso di San Marcello al Corso di Roma, sorta nel 1563 e custode di un Cristo ligneo tardo-trecentesco: le varie compagnie individuate si aggregano al sodalizio romano e si recano in pellegrinaggio per venerarne il simulacro ligneo nel corso del Sei e Settecento. La scultura, fino ai nostri giorni, viene portata in processione in occasione dei Giubilei. Aspetti innovativi Un percorso tra i crocifissi lignei delle chiese dei Servi di Maria non è mai stato sviluppato, come nuovo è il confronto tra questo antico Ordine mendicante e la committenza artistica da parte di sodalizi laicali. Inoltre, alcune delle sculture considerate sono del tutto inedite agli studi storico-artistici e alla critica. La ricerca propone un’originale impostazione interdisciplinare, attenta alle diverse componenti di arte, devozione e liturgia presenti all’interno delle cappelle del Crocifisso, con un particolare approfondimento sui restauri delle sculture. L’indagine è condotta anche grazie all’utilizzo di materiali solitamente estranei alla storia dell’arte, come quelli della storia sociale e antropologica intorno al tema dei simulacri miracolosi.
Crocifissi lignei confraternali dei Servi di Maria in Italia. Arte, devozione e conservazione tra XIV e XVII secolo / Francesca Meneghetti , 2019 Mar 21. 31. ciclo, Anno Accademico 2017/2018.
Crocifissi lignei confraternali dei Servi di Maria in Italia. Arte, devozione e conservazione tra XIV e XVII secolo
MENEGHETTI, FRANCESCA
2019-03-21
Abstract
Tra il 2013 e il 2015 il Crocifisso ligneo della chiesa dei Servi di Padova è stato restaurato dal Ministero per i beni e le attività culturali: la rimozione della ridipintura a finto bronzo ha permesso la riscoperta di un capolavoro di Donatello. Prima che gli studi e gli interventi di tutela ne svelassero il geniale artefice, la scultura era nota solo per il suo carattere miracoloso: fonti antiche attestano che nel 1512 il Cristo fu visto sanguinare ripetutamente, e a seguito del prodigio sorse la Confraternita del Crocifisso, che lo preservò nel tempo come una reliquia. Obiettivi e tappe della ricerca Lo studio prende le mosse dal cantiere di un eccezionale restauro, e approfondisce la storia e l’evoluzione della cappella dove l’opera di Donatello è tutt’ora conservata. La ricerca si allarga poi a tracciare un itinerario che individui i crocifissi lignei realizzati per chiese dei Servi di Maria e amministrati da compagnie di laici: se ne riscontrano a Vicenza, Venezia, Castellazzo Bormida, Genova, Bologna, Budrio (Bologna), Borgo a Mozzano (Lucca), Firenze, Pisa, Sant’Angelo in Vado (Pesaro-Urbino), Perugia e Roma. Grazie a notizie inedite conservate in Archivio Segreto Vaticano e alle memorie riportate negli archivi statali e conventuali, è emerso un vivace contesto artistico intorno ai Crocifissi: all’interno della propria vita associativa i confratelli commissionano una ricca produzione incisoria, apparati effimeri per celebrazioni e processioni e, soprattutto, decorano le proprie cappelle nelle chiese. In alcuni casi si fondano degli oratori riservati alle cerimonie dei laici. Il fil rouge tra le opere è costituito dall’Arciconfraternita del Crocifisso di San Marcello al Corso di Roma, sorta nel 1563 e custode di un Cristo ligneo tardo-trecentesco: le varie compagnie individuate si aggregano al sodalizio romano e si recano in pellegrinaggio per venerarne il simulacro ligneo nel corso del Sei e Settecento. La scultura, fino ai nostri giorni, viene portata in processione in occasione dei Giubilei. Aspetti innovativi Un percorso tra i crocifissi lignei delle chiese dei Servi di Maria non è mai stato sviluppato, come nuovo è il confronto tra questo antico Ordine mendicante e la committenza artistica da parte di sodalizi laicali. Inoltre, alcune delle sculture considerate sono del tutto inedite agli studi storico-artistici e alla critica. La ricerca propone un’originale impostazione interdisciplinare, attenta alle diverse componenti di arte, devozione e liturgia presenti all’interno delle cappelle del Crocifisso, con un particolare approfondimento sui restauri delle sculture. L’indagine è condotta anche grazie all’utilizzo di materiali solitamente estranei alla storia dell’arte, come quelli della storia sociale e antropologica intorno al tema dei simulacri miracolosi.File | Dimensione | Formato | |
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