Il lavoro si propone di esaminare – in chiave europea – le novità apportate dal D.Lgs. 158/2015 al sistema sanzionatorio amministrativo-tributario. Si parte da un’analisi dei criteri di revisione indicati dall’art. 8 della legge delega n. 23/2014, evidenziandone simmetrie ed incongruenze rispetto ai principi di matrice comunitaria. Vengono esaminati non solo temi “di lungo corso” come il principio di proporzionalità ed il divieto di “bis in idem” ma anche altri di stretta attualità, quali la compatibilità del sistema sanzionatorio al principio di effettività, l’estensione delle garanzie del giusto processo alle sanzioni “improprie”, nonché la recente introduzione degli istituti di “cooperative compliance”. Proprio il principio di proporzionalità europeo fa da “trait d’union” all’analisi dei maggiori interventi di riforma, secondo una lettura dei criteri ispiratori che vengono delineati dalla relazione illustrativa al decreto legislativo. Ad argomenti classici, quali la sanzionabilità delle violazioni in sede di dichiarazione e nell’ambito del “reverse charge”, se ne affiancano altri di particolare interesse: il trattamento sanzionatorio a seguito di scomputo delle perdite pregresse, l’obbligatorietà della recidiva, le circostanze che rendono manifesta la sproporzione della sanzione. Per concludere, si propone uno studio delle questioni attualmente al vaglio della giurisprudenza interna, effettuando alcuni parallelismi rispetto alle pronunce e ai principi che si pongono a fondamento dell’ordinamento comunitario. In specie, viene esaminata la possibilità di intervento di alcune cause di non punibilità, come l’aver incaricato un professionista per il corretto adempimento degli obblighi fiscali, la crisi di liquidità quale motivo dell’omesso pagamento delle imposte, il carattere formale (o meramente tale) della violazione e l’obiettiva incertezza normativa. Trova spazio anche il tema dell’imputazione della sanzione alle persone giuridiche con l’indicazione di alcuni correttivi a sostegno dell’impianto personalistico (come la possibilità di prevedere organi interni di controllo del rischio fiscale). Il quadro che ne emerge rivela come - al di là della regola generale che collega in via automatica la sanzione alla maggiore imposta dovuta - i criteri previsti dall’articolo 7, D.Lgs. 472/1997 (dalla gravità della violazione alla personalità del trasgressore, dalla manifesta sproporzione alla recidiva) forniscono strumenti utili a calibrare il trattamento sanzionatorio in merito al comportamento concretamente adottato dal contribuente, così da rispettare il principio di proporzionalità di matrice europea. Strumenti che - una volta evidenziatane la presenza nel nostro ordinamento - richiedono di essere messi in campo, tanto dall’Amministrazione finanziaria quanto dai giudici di merito, risultando necessaria una revisione del sistema sanzionatorio sul piano culturale, oltre che sistemico. Si è pensato inoltre, ad alcuni accorgimenti a livello di ordinamento. Al posto della cornice edittale dal 90 al 180% attualmente prevista, si potrebbe pensare ad un’unica aliquota del 100% quale punto di partenza per successivi decrementi (così come per i residuali incrementi nei casi di “condotta fraudolenta” ovvero di “recidiva”). Oltre a ciò – in caso di obiettiva incertezza interpretativa – sarebbe ipotizzabile sostituire la totale disapplicazione della sanzione che caratterizza l’istituto, con la possibilità di graduarne la misura a seconda dell’effettiva pregnanza dei dubbi ermeneutici. In conclusione, mediante l’individuazione del trattamento sanzionatorio all’interno dell’ampio spettro che va dallo 0 al 100%, si arriverebbe a rispettare pienamente il principio di proporzionalità secondo i canoni dettati dalla giurisprudenza europea.

La revisione del sistema sanzionatorio amministrativo-tributario ex D.Lgs. 158/2015 nel contesto europeo / Daniele Pivetti , 2020 Mar 11. 32. ciclo, Anno Accademico 2018/2019.

La revisione del sistema sanzionatorio amministrativo-tributario ex D.Lgs. 158/2015 nel contesto europeo

PIVETTI, DANIELE
2020-03-11

Abstract

Il lavoro si propone di esaminare – in chiave europea – le novità apportate dal D.Lgs. 158/2015 al sistema sanzionatorio amministrativo-tributario. Si parte da un’analisi dei criteri di revisione indicati dall’art. 8 della legge delega n. 23/2014, evidenziandone simmetrie ed incongruenze rispetto ai principi di matrice comunitaria. Vengono esaminati non solo temi “di lungo corso” come il principio di proporzionalità ed il divieto di “bis in idem” ma anche altri di stretta attualità, quali la compatibilità del sistema sanzionatorio al principio di effettività, l’estensione delle garanzie del giusto processo alle sanzioni “improprie”, nonché la recente introduzione degli istituti di “cooperative compliance”. Proprio il principio di proporzionalità europeo fa da “trait d’union” all’analisi dei maggiori interventi di riforma, secondo una lettura dei criteri ispiratori che vengono delineati dalla relazione illustrativa al decreto legislativo. Ad argomenti classici, quali la sanzionabilità delle violazioni in sede di dichiarazione e nell’ambito del “reverse charge”, se ne affiancano altri di particolare interesse: il trattamento sanzionatorio a seguito di scomputo delle perdite pregresse, l’obbligatorietà della recidiva, le circostanze che rendono manifesta la sproporzione della sanzione. Per concludere, si propone uno studio delle questioni attualmente al vaglio della giurisprudenza interna, effettuando alcuni parallelismi rispetto alle pronunce e ai principi che si pongono a fondamento dell’ordinamento comunitario. In specie, viene esaminata la possibilità di intervento di alcune cause di non punibilità, come l’aver incaricato un professionista per il corretto adempimento degli obblighi fiscali, la crisi di liquidità quale motivo dell’omesso pagamento delle imposte, il carattere formale (o meramente tale) della violazione e l’obiettiva incertezza normativa. Trova spazio anche il tema dell’imputazione della sanzione alle persone giuridiche con l’indicazione di alcuni correttivi a sostegno dell’impianto personalistico (come la possibilità di prevedere organi interni di controllo del rischio fiscale). Il quadro che ne emerge rivela come - al di là della regola generale che collega in via automatica la sanzione alla maggiore imposta dovuta - i criteri previsti dall’articolo 7, D.Lgs. 472/1997 (dalla gravità della violazione alla personalità del trasgressore, dalla manifesta sproporzione alla recidiva) forniscono strumenti utili a calibrare il trattamento sanzionatorio in merito al comportamento concretamente adottato dal contribuente, così da rispettare il principio di proporzionalità di matrice europea. Strumenti che - una volta evidenziatane la presenza nel nostro ordinamento - richiedono di essere messi in campo, tanto dall’Amministrazione finanziaria quanto dai giudici di merito, risultando necessaria una revisione del sistema sanzionatorio sul piano culturale, oltre che sistemico. Si è pensato inoltre, ad alcuni accorgimenti a livello di ordinamento. Al posto della cornice edittale dal 90 al 180% attualmente prevista, si potrebbe pensare ad un’unica aliquota del 100% quale punto di partenza per successivi decrementi (così come per i residuali incrementi nei casi di “condotta fraudolenta” ovvero di “recidiva”). Oltre a ciò – in caso di obiettiva incertezza interpretativa – sarebbe ipotizzabile sostituire la totale disapplicazione della sanzione che caratterizza l’istituto, con la possibilità di graduarne la misura a seconda dell’effettiva pregnanza dei dubbi ermeneutici. In conclusione, mediante l’individuazione del trattamento sanzionatorio all’interno dell’ampio spettro che va dallo 0 al 100%, si arriverebbe a rispettare pienamente il principio di proporzionalità secondo i canoni dettati dalla giurisprudenza europea.
11-mar-2020
sanzioni tributarie; D.Lgs. 158/2015; riforma; proporzionalità; ne bis in idem
ne bis in idem
La revisione del sistema sanzionatorio amministrativo-tributario ex D.Lgs. 158/2015 nel contesto europeo / Daniele Pivetti , 2020 Mar 11. 32. ciclo, Anno Accademico 2018/2019.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1185660
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