Il lavoro è preparatorio dell’edizione critica degli scritti carducciani su Ludovico Ariosto e vuole offrire un contributo alla storia e alla valutazione dell’attività critica di Carducci. La tesi è centrata sugli scritti editi in vita e postumi, ma tiene conto anche del materiale inedito, soprattutto per quanto riguarda i frequenti riutilizzi intratestuali. I testi sono introdotti da uno studio generale sull’attività del Carducci critico di Ariosto, in cui fornisco un quadro esaustivo degli scritti, sia nel loro complesso, sia partitamente. Di ogni studio definisco la struttura e i loci critici dell’esegesi (con particolare attenzione alle fonti, ai richiami interni e ai riutilizzi) cercando di far luce sugli elementi distintivi. Mi valgo ampiamente della corrispondenza con amici, colleghi ed editori, allo scopo di ricostruire le vicende compositive di ogni contributo. Congiuntamente, l’esame delle singole carte testimonia la maggiore o minore attenzione con cui l’autore attese alla redazione, all’edizione e alle riedizioni degli scritti e, implicitamente, anche l’importanza che egli vi attribuiva. In aggiunta, di ogni contributo ho cercato di definire la ricezione e l’apporto nell’ambito della critica ariostesca. L’analisi mostra un Carducci attento, secondo i dettami della critica romantica e della scuola storica, a ripercorrere la vita dell’autore ferrarese con dovizia di particolari, nonché a rilevare i legami della sua opera con la tradizione umanistica e rinascimentale (teatrale e poetica). Va infatti sottolineato che l'ambiente culturale ferrarese non è semplice sfondo, bensì coprotagonista di questi scritti. Non a caso, il saggio sulla Gioventù di Ludovico Ariosto e la poesia latina in Ferrara fu soggetto a maggiori rielaborazioni ed ampliamenti; come invece non fu per l’esegesi del Furioso, in cui Carducci si limitò perlopiù a riferire giudizi altrui o a confutarli, senza troppo dilungarsi in un commento personale. Del resto, egli era solito ripercorrere l’evoluzione di un artista fermandosi alle soglie del capolavoro, per lasciare che il lettore vi si addentrasse autonomamente. Una scelta che rivela già di per sé una significativa sensibilità di critico-poeta. Nell’edizione dei testi ho ritenuto di conformarmi ai criteri dell’Edizione Nazionale (per l’ed. Mucchi). I testi sono corredati di un apparato critico collocato a piè pagina, in cui si rende conto dell’intera stratigrafia correttoria. Sono stati presi in considerazione tutti i testimoni manoscritti e a stampa sino all’ultima edizione in vita dell’autore, tutti conservati presso la Biblioteca di Casa Carducci. Ogni scelta editoriale è argomentata nella Nota ai testi, unitamente alla descrizione puntuale dei documenti. L’apparato critico è accompagnato da una fascia di commento esegetico, posto di seguito a ciascuno studio. Chiudono due appendici, in cui trascrivo alcune testimonianze significative. Rispettivamente, uno scritto biografico sul poeta estense lasciato incompiuto da Carducci e tuttora inedito e la trascrizione delle missive (anch’esse inedite) ricevute dalla casa ed. Treves negli anni 1879-1894 intorno al saggio Su l'Orlando furioso.

«Ho potuto studiare nelle correzioni, nelle aggiunte, nei rifacimenti, nei modi della scrittura, il processo della composizione di quella mente divina». Gli scritti carducciani su Ludovico Ariosto / Nicoletta Staccioli , 2021 May 26. 32. ciclo, Anno Accademico 2018/2019.

«Ho potuto studiare nelle correzioni, nelle aggiunte, nei rifacimenti, nei modi della scrittura, il processo della composizione di quella mente divina». Gli scritti carducciani su Ludovico Ariosto.

STACCIOLI, NICOLETTA
2021-05-26

Abstract

Il lavoro è preparatorio dell’edizione critica degli scritti carducciani su Ludovico Ariosto e vuole offrire un contributo alla storia e alla valutazione dell’attività critica di Carducci. La tesi è centrata sugli scritti editi in vita e postumi, ma tiene conto anche del materiale inedito, soprattutto per quanto riguarda i frequenti riutilizzi intratestuali. I testi sono introdotti da uno studio generale sull’attività del Carducci critico di Ariosto, in cui fornisco un quadro esaustivo degli scritti, sia nel loro complesso, sia partitamente. Di ogni studio definisco la struttura e i loci critici dell’esegesi (con particolare attenzione alle fonti, ai richiami interni e ai riutilizzi) cercando di far luce sugli elementi distintivi. Mi valgo ampiamente della corrispondenza con amici, colleghi ed editori, allo scopo di ricostruire le vicende compositive di ogni contributo. Congiuntamente, l’esame delle singole carte testimonia la maggiore o minore attenzione con cui l’autore attese alla redazione, all’edizione e alle riedizioni degli scritti e, implicitamente, anche l’importanza che egli vi attribuiva. In aggiunta, di ogni contributo ho cercato di definire la ricezione e l’apporto nell’ambito della critica ariostesca. L’analisi mostra un Carducci attento, secondo i dettami della critica romantica e della scuola storica, a ripercorrere la vita dell’autore ferrarese con dovizia di particolari, nonché a rilevare i legami della sua opera con la tradizione umanistica e rinascimentale (teatrale e poetica). Va infatti sottolineato che l'ambiente culturale ferrarese non è semplice sfondo, bensì coprotagonista di questi scritti. Non a caso, il saggio sulla Gioventù di Ludovico Ariosto e la poesia latina in Ferrara fu soggetto a maggiori rielaborazioni ed ampliamenti; come invece non fu per l’esegesi del Furioso, in cui Carducci si limitò perlopiù a riferire giudizi altrui o a confutarli, senza troppo dilungarsi in un commento personale. Del resto, egli era solito ripercorrere l’evoluzione di un artista fermandosi alle soglie del capolavoro, per lasciare che il lettore vi si addentrasse autonomamente. Una scelta che rivela già di per sé una significativa sensibilità di critico-poeta. Nell’edizione dei testi ho ritenuto di conformarmi ai criteri dell’Edizione Nazionale (per l’ed. Mucchi). I testi sono corredati di un apparato critico collocato a piè pagina, in cui si rende conto dell’intera stratigrafia correttoria. Sono stati presi in considerazione tutti i testimoni manoscritti e a stampa sino all’ultima edizione in vita dell’autore, tutti conservati presso la Biblioteca di Casa Carducci. Ogni scelta editoriale è argomentata nella Nota ai testi, unitamente alla descrizione puntuale dei documenti. L’apparato critico è accompagnato da una fascia di commento esegetico, posto di seguito a ciascuno studio. Chiudono due appendici, in cui trascrivo alcune testimonianze significative. Rispettivamente, uno scritto biografico sul poeta estense lasciato incompiuto da Carducci e tuttora inedito e la trascrizione delle missive (anch’esse inedite) ricevute dalla casa ed. Treves negli anni 1879-1894 intorno al saggio Su l'Orlando furioso.
26-mag-2021
CARDUCCI; ARIOSTO; CRITICA; POESIA; FILOLOGIA
CARDUCCI; ARIOSTO; TEXTUAL CRITICISM; POETRY; FILOLOGIA
«Ho potuto studiare nelle correzioni, nelle aggiunte, nei rifacimenti, nei modi della scrittura, il processo della composizione di quella mente divina». Gli scritti carducciani su Ludovico Ariosto / Nicoletta Staccioli , 2021 May 26. 32. ciclo, Anno Accademico 2018/2019.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1207006
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