La presente ricerca dottorale ha come oggetto lo studio della materialità dei manufatti cinematografici e della sua documentazione, in particolare in relazione alle prassi di copia, ri-mediazione e restauro. Come è sempre più evidente, la duplicazione fotochimica e la scansione digitale comportano l’inevitabile perdita della struttura materiale originaria del film (il supporto d’epoca, l’apparato di mediazione con cui è stato prodotto). L’attenzione è quindi spostata dalla ricostruzione del testo originale a favore della storia della copia (provenance). Negli ultimi anni l’interesse per lo studio della materialità del film si è enormemente accresciuto. In particolare, negli ultimi tempi, la riedizione aggiornata di testi molto diversi tra loro, quali i volumi di Giovanna Fossati e Harold G. Brown, sono spie di un’attenzione viva alla complessità della relazione tra materialità, documentazione e ri-mediazione digitale. L’obiettivo della tesi è quindi di affrontare questo intreccio, sia in chiave teorico-metodologica, sia in chiave applicata e sperimentale, nella convinzione che non di rado, nelle pratiche laboratoriali, le proprietà materiali del film sono state più oggetto di disturbo che luogo di confronto sullo statuto ultimo del reperto e della sua traduzione nel presente e della sua trasmissione. Ciò comporta la rivisitazione del laboratorio di restauro da luogo positivista, in cui l’opera subisce un miglioramento assoluto, al suo reinquadramento come interfaccia mediante la quale guardare al manufatto e che modellerà un risultato finale relativo. I diversi stadi storici ed epistemologici con cui si è prodotto questa metamorfosi culturale del film (duplicazione, restauro e ri-mediazione) sono stati analizzati attraverso lo studio storiografico dei modelli di documentazione emersi fin dalla seconda metà del Novecento (atlanti, manuali, protocolli, normative). Per raggiungere questi obbiettivi abbiamo utilizzato l’approccio dal basso (Bottom-up) e preferito i luoghi della problematizzazione o dell’errore sollevati dalle anomalie e dalle casistiche relative alle proprietà materiali che possiedono questi manufatti. Per analizzare tali studi di caso e fuochi di interesse sono stati identificati due assi, uno tecnologico e uno estetico. Per il primo abbiamo fatto affidamento a quadri metodologici che guardano a questi manufatti come prodotti di una tecnica culturale (la new film history e l’archeologia dei media), mentre per il secondo abbiamo guardato al campo di studi sulla percezione di derivazione filmologica e ai punti di interferenza della fenomenologia del cinema con le neuroscienze (haptic visuality). La tesi è quindi strutturata in quattro capitoli che approfondiscono: 1) le implicazioni portate dalla rivoluzione documentaria (legata alle tecnologie di registrazione) per cui la pellicola riveste una molteplice valenza di opera-monumento, opera-documento e supporto alla memoria tout court; 2) La ricerca storiografica sulle fonti della documentazione del film, andando a studiare la morfologia dei testi e il contesto (pratiche discorsive) nel quale la rappresentazione della pellicola si è sviluppata; 3) la digitalizzazione come ri-mediazione tecnologica della pellicola e la metamorfosi della qualità materiche del supporto pellicolare nel nuovo medium digitale; 4) la superficie su cui si manifesta tale struttura, la granulosità dell’immagine cinematografica, e la rilettura critica di alcune pratiche restaurative odierne che riducono il restauro della materia del film al ripristino morfologico (pulizia), con la conseguente igienizzazione dell’immagine ma anche dal suo spessore storico ed estetico.

Hitherto intangible features Questioni di materialità nella documentazione del restauro del film tra archeologia del reperto, pratiche materiali e ri-mediazione tecnologica / Petra Marlazzi , 2021 Jun 30. 32. ciclo, Anno Accademico 2019/2020.

Hitherto intangible features Questioni di materialità nella documentazione del restauro del film tra archeologia del reperto, pratiche materiali e ri-mediazione tecnologica

MARLAZZI, PETRA
2021-06-30

Abstract

La presente ricerca dottorale ha come oggetto lo studio della materialità dei manufatti cinematografici e della sua documentazione, in particolare in relazione alle prassi di copia, ri-mediazione e restauro. Come è sempre più evidente, la duplicazione fotochimica e la scansione digitale comportano l’inevitabile perdita della struttura materiale originaria del film (il supporto d’epoca, l’apparato di mediazione con cui è stato prodotto). L’attenzione è quindi spostata dalla ricostruzione del testo originale a favore della storia della copia (provenance). Negli ultimi anni l’interesse per lo studio della materialità del film si è enormemente accresciuto. In particolare, negli ultimi tempi, la riedizione aggiornata di testi molto diversi tra loro, quali i volumi di Giovanna Fossati e Harold G. Brown, sono spie di un’attenzione viva alla complessità della relazione tra materialità, documentazione e ri-mediazione digitale. L’obiettivo della tesi è quindi di affrontare questo intreccio, sia in chiave teorico-metodologica, sia in chiave applicata e sperimentale, nella convinzione che non di rado, nelle pratiche laboratoriali, le proprietà materiali del film sono state più oggetto di disturbo che luogo di confronto sullo statuto ultimo del reperto e della sua traduzione nel presente e della sua trasmissione. Ciò comporta la rivisitazione del laboratorio di restauro da luogo positivista, in cui l’opera subisce un miglioramento assoluto, al suo reinquadramento come interfaccia mediante la quale guardare al manufatto e che modellerà un risultato finale relativo. I diversi stadi storici ed epistemologici con cui si è prodotto questa metamorfosi culturale del film (duplicazione, restauro e ri-mediazione) sono stati analizzati attraverso lo studio storiografico dei modelli di documentazione emersi fin dalla seconda metà del Novecento (atlanti, manuali, protocolli, normative). Per raggiungere questi obbiettivi abbiamo utilizzato l’approccio dal basso (Bottom-up) e preferito i luoghi della problematizzazione o dell’errore sollevati dalle anomalie e dalle casistiche relative alle proprietà materiali che possiedono questi manufatti. Per analizzare tali studi di caso e fuochi di interesse sono stati identificati due assi, uno tecnologico e uno estetico. Per il primo abbiamo fatto affidamento a quadri metodologici che guardano a questi manufatti come prodotti di una tecnica culturale (la new film history e l’archeologia dei media), mentre per il secondo abbiamo guardato al campo di studi sulla percezione di derivazione filmologica e ai punti di interferenza della fenomenologia del cinema con le neuroscienze (haptic visuality). La tesi è quindi strutturata in quattro capitoli che approfondiscono: 1) le implicazioni portate dalla rivoluzione documentaria (legata alle tecnologie di registrazione) per cui la pellicola riveste una molteplice valenza di opera-monumento, opera-documento e supporto alla memoria tout court; 2) La ricerca storiografica sulle fonti della documentazione del film, andando a studiare la morfologia dei testi e il contesto (pratiche discorsive) nel quale la rappresentazione della pellicola si è sviluppata; 3) la digitalizzazione come ri-mediazione tecnologica della pellicola e la metamorfosi della qualità materiche del supporto pellicolare nel nuovo medium digitale; 4) la superficie su cui si manifesta tale struttura, la granulosità dell’immagine cinematografica, e la rilettura critica di alcune pratiche restaurative odierne che riducono il restauro della materia del film al ripristino morfologico (pulizia), con la conseguente igienizzazione dell’immagine ma anche dal suo spessore storico ed estetico.
30-giu-2021
restauro del film; documentazione; materialità; ri-mediazione; archeologia dei medi
film restoration; documentation; materiality; remediation; archeologia dei medi
Hitherto intangible features Questioni di materialità nella documentazione del restauro del film tra archeologia del reperto, pratiche materiali e ri-mediazione tecnologica / Petra Marlazzi , 2021 Jun 30. 32. ciclo, Anno Accademico 2019/2020.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1213850
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