Il ruolo dell’invenzione in architettura oggi, intesa nel senso picassiano di trovare nel già esistente, di vedere con occhi nuovi ciò che ci circonda, di lavorare con il già costruito, riporta come centrale un discorso sui “gesti fondamentali di conquista del reale”. Riscoprire la realtà, il già dato, le necessità del mutato scenario, implica recuperare una dimensione di progettista e costruttore, l’inscindibilità tra soluzione spaziale e soluzione tecnica per risolvere al meglio un problema posto, l’unità tra i modi matematico-tecnici e i modi intuitivi-artistici quali elementi non solo arricchenti, ma profondamenti necessari alla costruzione architettonica dove “sensibilità e tecnica devono figurare inseparabilmente”. Il saggio intende indagare l’intrecciarsi di queste dimensioni in rapporto all’individualità architettonica nell’intervento diffuso di riuso e ‘micro-agopuntura’ degli insediamenti storici minori. Per sviluppare questa argomentazione ci si avvarrà di un caso studio e di progetto reale in Sardegna. La cornice è quella dell’integrazione e del potenziamento della ‘rete’ di sviluppo turistico sostenibile delle aree interne attraverso la creazione di ‘nuovi attrattori’ e l’attivazione di ‘nodi’ nel patrimonio abbandonato marginale. Qui dove il progetto richiede la massima attenzione per il preesistente - dal manufatto al contesto - la necessaria coerenza e integrazione delle scelte risulta particolarmente evidente e la collaborazione stretta tra tecnica e invenzione, razionalità e ingegno appare elemento sondabile della costruzione architettonica meticcia contemporanea.

Ritrovamenti del reale / Findings of the real

Zecchin, L.
2019-01-01

Abstract

Il ruolo dell’invenzione in architettura oggi, intesa nel senso picassiano di trovare nel già esistente, di vedere con occhi nuovi ciò che ci circonda, di lavorare con il già costruito, riporta come centrale un discorso sui “gesti fondamentali di conquista del reale”. Riscoprire la realtà, il già dato, le necessità del mutato scenario, implica recuperare una dimensione di progettista e costruttore, l’inscindibilità tra soluzione spaziale e soluzione tecnica per risolvere al meglio un problema posto, l’unità tra i modi matematico-tecnici e i modi intuitivi-artistici quali elementi non solo arricchenti, ma profondamenti necessari alla costruzione architettonica dove “sensibilità e tecnica devono figurare inseparabilmente”. Il saggio intende indagare l’intrecciarsi di queste dimensioni in rapporto all’individualità architettonica nell’intervento diffuso di riuso e ‘micro-agopuntura’ degli insediamenti storici minori. Per sviluppare questa argomentazione ci si avvarrà di un caso studio e di progetto reale in Sardegna. La cornice è quella dell’integrazione e del potenziamento della ‘rete’ di sviluppo turistico sostenibile delle aree interne attraverso la creazione di ‘nuovi attrattori’ e l’attivazione di ‘nodi’ nel patrimonio abbandonato marginale. Qui dove il progetto richiede la massima attenzione per il preesistente - dal manufatto al contesto - la necessaria coerenza e integrazione delle scelte risulta particolarmente evidente e la collaborazione stretta tra tecnica e invenzione, razionalità e ingegno appare elemento sondabile della costruzione architettonica meticcia contemporanea.
2019
9788885745292
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