La flavescenza dorata (FD) è una delle malattie più dannose per i vigneti europei, con severe conseguenze economiche per i maggiori Paesi produttori viti-vinicoli. Causa infatti ingenti perdite di produzione, sia a livello quantitativo che qualitativo, nonché il progressivo declino e deperimento delle piante. Tuttavia, differenze nella suscettibilità alla FD sono state osservate tra le varietà di Vitis vinifera, ad esempio, Chardonnay e Pinot grigio sono varietà altamente suscettibili, mentre Tocai friulano viene comunemente considerato quasi resistente alla malattia. Nel 2019 è stato individuato un vigneto, allevato a Guyot doppio, con T. friulano adiacente a filari di P. grigio caratterizzati da un’alta incidenza di piante infette da FD e con una popolazione del vettore di FD, Scaphoideus titanus, molto elevata. L’alta pressione di malattia ha portato nei due anni successivi ad un progressivo aumento delle piante infette da FD anche nei filari adiacenti di T. friulano. Nel 2021, per ciascuna delle due varietà, sono state selezionate delle piante che non mostravano sintomi l’anno precedente, ed è stato studiato lo sviluppo della sintomatologia nel corso della stagione vegetativa. Nel mese di luglio, alla comparsa di sintomi tipici di giallumi, la gravità della malattia era molto simile tra le due varietà, mentre, verso la fine della stagione vegetativa (settembre) è emersa una notevole differenza. Infatti, nel P. grigio la maggior parte delle piante era stata gravemente colpita dalla malattia, al contrario, in tutte le piante di T. friulano i sintomi erano rimasti localizzati in prossimità dell'area in cui erano comparsi, senza mai estendersi da un arco all'altro, e con una lieve compromissione della produzione dell'uva. Per ciascuna varietà, sono state selezionate alcune viti infette ed è stata valutata la presenza del fitoplasma della FD nelle diverse parti legnose della pianta. In particolare, è stato analizzato il legno di due anni dell’arco fruttifero con tralci sintomatici e una porzione del tronco. All’inizio di luglio, quando in entrambe le varietà i sintomi di giallumi erano confinati a pochi tralci, il fitoplasma della FD è stato rilevato nell’arco, ma con un titolo molto più basso nel T. friulano. Nello stesso periodo il fitoplasma non è mai stato trovato nel tronco delle piante di T. friulano, mentre era presente, ad una concentrazione spesso elevata, in quelle di P. grigio. Nelle analisi effettuate a novembre, in fase di riposo vegetativo, il fitoplasma era generalmente scomparso dagli archi di T. friulano, mentre continuava ad essere presente, anche se ad un titolo ridotto, in quelli di P. grigio. Nei tronchi il fitoplasma era ancora presente nel P. grigio, mentre quelli di T. friulano sono sempre risultati negativi. Lo studio dei processi molecolari che consentono la localizzazione della sintomatologia e del fitoplasma della FD in alcune parti della pianta di T. friulano è attualmente in corso. I primi risultati, ottenuti dallo studio dell'espressione di un set di geni e dalla quantificazione del contenuto di polifenoli nel legno, suggeriscono l'attivazione di una risposta di difesa attivata in specifiche zone della pianta. Inoltre, ulteriori studi, già avviati, permetteranno di definire se l’eliminazione in fase di potatura delle parti infette potrà consentire il completo risanamento delle piante di T. friulano.
Indagini sulla bassa suscettibilità del Tocai friulano alla flavescenza dorata.
Sofia Casarin;
2022-01-01
Abstract
La flavescenza dorata (FD) è una delle malattie più dannose per i vigneti europei, con severe conseguenze economiche per i maggiori Paesi produttori viti-vinicoli. Causa infatti ingenti perdite di produzione, sia a livello quantitativo che qualitativo, nonché il progressivo declino e deperimento delle piante. Tuttavia, differenze nella suscettibilità alla FD sono state osservate tra le varietà di Vitis vinifera, ad esempio, Chardonnay e Pinot grigio sono varietà altamente suscettibili, mentre Tocai friulano viene comunemente considerato quasi resistente alla malattia. Nel 2019 è stato individuato un vigneto, allevato a Guyot doppio, con T. friulano adiacente a filari di P. grigio caratterizzati da un’alta incidenza di piante infette da FD e con una popolazione del vettore di FD, Scaphoideus titanus, molto elevata. L’alta pressione di malattia ha portato nei due anni successivi ad un progressivo aumento delle piante infette da FD anche nei filari adiacenti di T. friulano. Nel 2021, per ciascuna delle due varietà, sono state selezionate delle piante che non mostravano sintomi l’anno precedente, ed è stato studiato lo sviluppo della sintomatologia nel corso della stagione vegetativa. Nel mese di luglio, alla comparsa di sintomi tipici di giallumi, la gravità della malattia era molto simile tra le due varietà, mentre, verso la fine della stagione vegetativa (settembre) è emersa una notevole differenza. Infatti, nel P. grigio la maggior parte delle piante era stata gravemente colpita dalla malattia, al contrario, in tutte le piante di T. friulano i sintomi erano rimasti localizzati in prossimità dell'area in cui erano comparsi, senza mai estendersi da un arco all'altro, e con una lieve compromissione della produzione dell'uva. Per ciascuna varietà, sono state selezionate alcune viti infette ed è stata valutata la presenza del fitoplasma della FD nelle diverse parti legnose della pianta. In particolare, è stato analizzato il legno di due anni dell’arco fruttifero con tralci sintomatici e una porzione del tronco. All’inizio di luglio, quando in entrambe le varietà i sintomi di giallumi erano confinati a pochi tralci, il fitoplasma della FD è stato rilevato nell’arco, ma con un titolo molto più basso nel T. friulano. Nello stesso periodo il fitoplasma non è mai stato trovato nel tronco delle piante di T. friulano, mentre era presente, ad una concentrazione spesso elevata, in quelle di P. grigio. Nelle analisi effettuate a novembre, in fase di riposo vegetativo, il fitoplasma era generalmente scomparso dagli archi di T. friulano, mentre continuava ad essere presente, anche se ad un titolo ridotto, in quelli di P. grigio. Nei tronchi il fitoplasma era ancora presente nel P. grigio, mentre quelli di T. friulano sono sempre risultati negativi. Lo studio dei processi molecolari che consentono la localizzazione della sintomatologia e del fitoplasma della FD in alcune parti della pianta di T. friulano è attualmente in corso. I primi risultati, ottenuti dallo studio dell'espressione di un set di geni e dalla quantificazione del contenuto di polifenoli nel legno, suggeriscono l'attivazione di una risposta di difesa attivata in specifiche zone della pianta. Inoltre, ulteriori studi, già avviati, permetteranno di definire se l’eliminazione in fase di potatura delle parti infette potrà consentire il completo risanamento delle piante di T. friulano.File | Dimensione | Formato | |
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