Il presente elaborato ricostruisce il profilo del pittore cremonese Altobello Melone (1490/1491 – 1540 circa), tra i principali protagonisti dell’insorgenza anticlassica in Italia settentrionale. In questo senso la tesi si configura sottoforma di catalogo monografico ragionato delle opere del maestro, dettagliatamente esaminate all’interno di schede scientifiche, anticipate da due saggi introduttivi utili a inquadrare la vicenda critica e il percorso produttivo dell’artista. Dai primi passi mossi all’ombra del Torrazzo si seguirà la traiettoria intrapresa dal pittore sino al fatidico incontro con Girolamo Romanino a Brescia, per poi giungere all’exploit tutto cremonese segnato dapprima con il cosiddetto trittico delle Torri Picenardi nel 1516, quindi con i celebri affreschi attesi nel Duomo di Cremona nel biennio 1517-1518. Da qui, grazie anche al reperimento di documenti inediti, ci si inoltrerà negli ultimi due decenni di attività dell’artista, scandendone la parabola sino alla definitiva svolta in senso manierista.
Altobello Melone. Un pittore anticlassico nella Cremona del Cinquecento. Cremona, 1490/1491 – 1540 circa / Francesco Ceretti , 2024 Jul 10. 36. ciclo, Anno Accademico 2022/2023.
Altobello Melone. Un pittore anticlassico nella Cremona del Cinquecento. Cremona, 1490/1491 – 1540 circa
CERETTI, FRANCESCO
2024-07-10
Abstract
Il presente elaborato ricostruisce il profilo del pittore cremonese Altobello Melone (1490/1491 – 1540 circa), tra i principali protagonisti dell’insorgenza anticlassica in Italia settentrionale. In questo senso la tesi si configura sottoforma di catalogo monografico ragionato delle opere del maestro, dettagliatamente esaminate all’interno di schede scientifiche, anticipate da due saggi introduttivi utili a inquadrare la vicenda critica e il percorso produttivo dell’artista. Dai primi passi mossi all’ombra del Torrazzo si seguirà la traiettoria intrapresa dal pittore sino al fatidico incontro con Girolamo Romanino a Brescia, per poi giungere all’exploit tutto cremonese segnato dapprima con il cosiddetto trittico delle Torri Picenardi nel 1516, quindi con i celebri affreschi attesi nel Duomo di Cremona nel biennio 1517-1518. Da qui, grazie anche al reperimento di documenti inediti, ci si inoltrerà negli ultimi due decenni di attività dell’artista, scandendone la parabola sino alla definitiva svolta in senso manierista.File | Dimensione | Formato | |
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