Il disturbo da deficit d’attenzione con iperattività rappresenta una delle condizioni maggiormente incidenti in età evolutiva, riguardando il 5% circa della popolazione scolare. Ciò significa che potremmo attenderci mediamente un bambino iperattivo per classe. In realtà, la fotografia è ancor più allarmante se consideriamo due aspetti: da un lato, accanto ai soggetti con una chiara diagnosi del disturbo, esiste un’ampia zona grigia di bambini e ragazzi che presentano generiche difficoltà d’attenzione e di autoregolazione comportamentale; dall’altro lato, tali problematiche determinano sequele particolarmente invalidanti a tutti i livelli dell’esperienza quotidiana. Il bambino iperattivo infatti non apprende efficacemente, ha difficoltà ad interagire in modo positivo coi compagni, va incontro a numerosi piccoli e grandi incidenti quando gioca o va in bicicletta, ecc. Il quadro si completa con un dato ancor più preoccupante: i deficit attentivi presentano un fortissimo rischio di cronicizzazione, in grado di incidere sull’intera carriera scolastica e poi lavorativa del soggetto. A fronte di ciò, diviene allora necessario disporre di strumenti conoscitivi e d’intervento realmente efficaci. A tale scopo, il lettore verrà guidato ad acquisire una serie di strategie utilizzabili nei diversi ambienti e nei successivi momenti di una tipica giornata scolastica: dall’entrata degli allievi a scuola alla lezione di matematica in classe, dal gioco libero in cortile durante la ricreazione agli spostamenti nei locali della scuola, dall’attività sportiva in palestra al momento del pranzo in mensa. Discutendo le principali problematiche che potrebbero emergere in queste fasi e delle possibili risposte educative, si cercherà al contempo di fornire un quadro esplicativo scientificamente fondato ed aggiornato del disturbo.

Il disturbo da deficit d'attenzione e iperattivita'

FEDELI, Daniele
2012-01-01

Abstract

Il disturbo da deficit d’attenzione con iperattività rappresenta una delle condizioni maggiormente incidenti in età evolutiva, riguardando il 5% circa della popolazione scolare. Ciò significa che potremmo attenderci mediamente un bambino iperattivo per classe. In realtà, la fotografia è ancor più allarmante se consideriamo due aspetti: da un lato, accanto ai soggetti con una chiara diagnosi del disturbo, esiste un’ampia zona grigia di bambini e ragazzi che presentano generiche difficoltà d’attenzione e di autoregolazione comportamentale; dall’altro lato, tali problematiche determinano sequele particolarmente invalidanti a tutti i livelli dell’esperienza quotidiana. Il bambino iperattivo infatti non apprende efficacemente, ha difficoltà ad interagire in modo positivo coi compagni, va incontro a numerosi piccoli e grandi incidenti quando gioca o va in bicicletta, ecc. Il quadro si completa con un dato ancor più preoccupante: i deficit attentivi presentano un fortissimo rischio di cronicizzazione, in grado di incidere sull’intera carriera scolastica e poi lavorativa del soggetto. A fronte di ciò, diviene allora necessario disporre di strumenti conoscitivi e d’intervento realmente efficaci. A tale scopo, il lettore verrà guidato ad acquisire una serie di strategie utilizzabili nei diversi ambienti e nei successivi momenti di una tipica giornata scolastica: dall’entrata degli allievi a scuola alla lezione di matematica in classe, dal gioco libero in cortile durante la ricreazione agli spostamenti nei locali della scuola, dall’attività sportiva in palestra al momento del pranzo in mensa. Discutendo le principali problematiche che potrebbero emergere in queste fasi e delle possibili risposte educative, si cercherà al contempo di fornire un quadro esplicativo scientificamente fondato ed aggiornato del disturbo.
2012
9788874666430
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