Teatro e propaganda, trionfo e mirabilia: considerazioni sul programma decorativo del teatro e della porticus di Pompeo

L'analisi delle fonti relative al programma decorativo del teatro e dei portici di Pompeo ha permesso di riconoscere e contestualizzare nella cultura tardorepubblicana le statue e i dipinti collocati nel teatro, nel giardino e nei portici da Pompeo, con l'aiuto dei suoi "consulenti" (Varrone e Attico). L'articolo si concentra sul significato delle statue femminili (le Nazioni di Coponio, le celebrità femminili citate da Taziano, comprendenti poetesse, cortigiane e madri prodigiose e sull'importanza del ritratto di Pompeo collocato nella Curia, verosimilmente nel 52 a.C., otto anni prima che Cesare fosse ucciso ai suoi piedi. Il programma decorativo doveva illustrare i temi principali della "propaganda" pompeiana, ossia la memoria del trionfo ecumenico del 61 a.C., la celebrazione del potere di Venere Vincitrice e lo sfruttamento delle meraviglie portate a Roma per ottenere il favore popolare. L'arredo scultore mostra anche un evidente filellenismo nell'offerta stessa di giardini e porticati allo svago (otium) non solo virile ma anche femminile.