Partendo da due lettere di Antonio Conti a Pietro Paolo Carrara, il contributo dà notizia precisa dei tempi e dei modi della composizione del Globo di Venere, il poemetto didascalico posto ad apertura delle Prose e poesie dell’abate padovano. Il confronto delle due stesure consente quindi di evidenziare le mire perseguite nella complessa tessitura del testo. In particolare, nella seconda stesura si nota lo sforzo per accrescere le immagini e le nozioni derivate dall’astrofisica moderna ed accordarle con la visione platonica dell’armonia dei moti celesti. Sul versante più strettamente poetico, invece, la novità di maggior significato è l’integrazione della lode di Madame de Caylus, del tutto assente nella princeps. L’omaggio all’amica frequentata assiduamente a Parigi acquista anche un rilievo strutturale, perché la sua equiparazione a Beatrice e Laura quale somma ispiratrice di poesia, allude al tentativo dell’autore di una composizione delle muse settecentesche e francesi con quelle della tradizione italiana.

Due lettere di Antonio Conti e la prima redazione del Globo di Venere [Two letters of Antonio Conti and the first editing of Globo di Venere]

RABBONI, Renzo
2015-01-01

Abstract

Partendo da due lettere di Antonio Conti a Pietro Paolo Carrara, il contributo dà notizia precisa dei tempi e dei modi della composizione del Globo di Venere, il poemetto didascalico posto ad apertura delle Prose e poesie dell’abate padovano. Il confronto delle due stesure consente quindi di evidenziare le mire perseguite nella complessa tessitura del testo. In particolare, nella seconda stesura si nota lo sforzo per accrescere le immagini e le nozioni derivate dall’astrofisica moderna ed accordarle con la visione platonica dell’armonia dei moti celesti. Sul versante più strettamente poetico, invece, la novità di maggior significato è l’integrazione della lode di Madame de Caylus, del tutto assente nella princeps. L’omaggio all’amica frequentata assiduamente a Parigi acquista anche un rilievo strutturale, perché la sua equiparazione a Beatrice e Laura quale somma ispiratrice di poesia, allude al tentativo dell’autore di una composizione delle muse settecentesche e francesi con quelle della tradizione italiana.
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