Il contributo ricostruisce gli sviluppi dell'industria bacologica italiana dal boom del primo dopoguerra alla crisi degli anni Trenta, quando il tracollo della bachicoltura (non nel Veneto orientale però) creò forti difficoltà agli stabilimenti bacologici determinandone una sensibile contrazione, ma al tempo stesso stimolò i semai più innovativi, in particolare quelli del polo vittoriese, a selezionare ceppi più produttivi e più standardizzati, così da poter competere, specie sul mercato americano, con la bacologia e la bachicoltura del Giappone ormai dominanti.
Seme bachi e industria bacologica in Italia tra le due guerre: livelli produttivi, ricerca scientifica, sperimentazioni
BOF, Frediano
2015-01-01
Abstract
Il contributo ricostruisce gli sviluppi dell'industria bacologica italiana dal boom del primo dopoguerra alla crisi degli anni Trenta, quando il tracollo della bachicoltura (non nel Veneto orientale però) creò forti difficoltà agli stabilimenti bacologici determinandone una sensibile contrazione, ma al tempo stesso stimolò i semai più innovativi, in particolare quelli del polo vittoriese, a selezionare ceppi più produttivi e più standardizzati, così da poter competere, specie sul mercato americano, con la bacologia e la bachicoltura del Giappone ormai dominanti.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.