I pinakes locresi non sono soltanto una eccezionale testimonianza del culto tributato a Kore-Persefone a Locri Epizefiri fra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. ma possono anche contribuire a definire meglio i caratteri del grande deposito votivo sulle pendici della collina di Mannella. Nel presente articolo si analizzano i singoli contesti di ritrovamento, rileggendo i resoconti degli scavatori e considerando la distribuzione dei frammenti combacianti nei diversi depositi. Si propone che i depositi più grandi siano coevi ed entrambi da riferire ad un’unica e imponente azione rituale di dismissione, coincidente con i lavori di terrazzamento delle pendici del colle e di ampliamento del santuario. Si discutono anche varie ipotesi sulla collocazione originaria dei depositi prima della loro dismissione, la cronologia dei contesti di ritrovamento e quella dei pinakes, e, infine, il rapporto fra le tavolette a rilievo e le altre produzioni coroplastiche coeve di Locri Epizefiri. / Locrian pinakes are not only an exceptional evidence of the Kore-Persephone’s cult at Locri Epizefiri between the late 6th and the middle of the 5th cent. BC but they can also help us to better define the distinctive characteristics of the vast votive deposit on the slopes of the Mannella hill. In this essay the author analyzes each context in which they were found, rereading the old excavation reports and considering the distribution of the fitted fragments in the different deposits. It is proposed that the largest deposits are coeval and both to be referred to a single and impressive action of ritual disposal, that coincided with terracing the hill slopes and expansion of the sanctuary. Various hypotheses are also discussed on the original location of the votive deposits before their disposal, the chronology both of the deposits that of the pinakes, and, finally, the relationship between terracotta reliefs and other coeval coroplastic productions of Locri Epizefiri.

I pinakes locresi e i depositi della Mannella. Nuove considerazioni

RUBINICH, Marina
2016-01-01

Abstract

I pinakes locresi non sono soltanto una eccezionale testimonianza del culto tributato a Kore-Persefone a Locri Epizefiri fra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. ma possono anche contribuire a definire meglio i caratteri del grande deposito votivo sulle pendici della collina di Mannella. Nel presente articolo si analizzano i singoli contesti di ritrovamento, rileggendo i resoconti degli scavatori e considerando la distribuzione dei frammenti combacianti nei diversi depositi. Si propone che i depositi più grandi siano coevi ed entrambi da riferire ad un’unica e imponente azione rituale di dismissione, coincidente con i lavori di terrazzamento delle pendici del colle e di ampliamento del santuario. Si discutono anche varie ipotesi sulla collocazione originaria dei depositi prima della loro dismissione, la cronologia dei contesti di ritrovamento e quella dei pinakes, e, infine, il rapporto fra le tavolette a rilievo e le altre produzioni coroplastiche coeve di Locri Epizefiri. / Locrian pinakes are not only an exceptional evidence of the Kore-Persephone’s cult at Locri Epizefiri between the late 6th and the middle of the 5th cent. BC but they can also help us to better define the distinctive characteristics of the vast votive deposit on the slopes of the Mannella hill. In this essay the author analyzes each context in which they were found, rereading the old excavation reports and considering the distribution of the fitted fragments in the different deposits. It is proposed that the largest deposits are coeval and both to be referred to a single and impressive action of ritual disposal, that coincided with terracing the hill slopes and expansion of the sanctuary. Various hypotheses are also discussed on the original location of the votive deposits before their disposal, the chronology both of the deposits that of the pinakes, and, finally, the relationship between terracotta reliefs and other coeval coroplastic productions of Locri Epizefiri.
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