L’ALTERITÀ COME MOTIVO COMUNE SLOVENO NEL CANTO RESIANO LINČICA TURKINČICA Il contributo mette in luce alcuni aspetti inerenti all’alterità evocata da un ciclo di canti narrativi, classi cati nel primo volume della raccolta Slovenske ljudske pesmi (Canti popolari sloveni, 1970), all’interno del gruppo Junaške in zgodovinske pesmi (Canti eroici e storici), sotto il tipo n. 5 Kralj Matjaž rešen iz ječe (Re Mattia salvato dalla prigione) (= SLP 5). La tradizione orale resiana ha eccezionalmente conservato diverse varianti appartenenti a tale ciclo (indicato nel presente scritto con il nome della protagonista femminile, Linčica Turkinčica), che nel resto del territorio linguistico sloveno risulta attestato sporadicamente soltanto nel XIX secolo. L’analisi relativa all’alterità si compie attraverso l’osservazione della dimensione linguistica e simbolico-comunicativa dei testi, tentando di individuare l’atteggia- mento della comunità, portatrice della tradizione, nei confronti dei mondi altri/ lontani. Nel caso in questione si tratta di quello turco, ovvero ottomano che, dal punto di vista geografico, può tuttavia comprendere anche il territorio balcanico sotto il dominio della Sublime Porta. In base alla valutazione delle de nizioni utilizzate per l’Altro collettivo, emerge allora una visione dell’Altro/Straniero/Turco che riflette gli stereotipi adottati nell’Europa occidentale e nella Slavia meridionale, i quali rivelano nel tempo processi di mutazione e sovrapposizione. Un filone comparativo piuttosto fecondo si individua nella tradizione dei canti popolari nello spazio linguistico serbocroato con cui i nostri materiali condividono numerosi tratti comuni nei modelli e nei motivi. Secondo Ivan Grafenauer, che studiò in misura approfondita gli aspetti storico-culturali di questo di altri cicli di canti, i modelli narrativi si richiamano a tradizioni di derivazione talvolta molto antica e si collocherebbero in vari spazi culturali europei. In ambito friulano invece non siamo riusciti ancora a individuare alcun riferimento specifico. Ciò fornirebbe un ulteriore indizio sul possibile per- corso di acquisizione di questo sapere folklorico che, giunto fino a Resia, ossia ai margini nordoccidentali dello spazio linguistico sloveno, si collegherebbe piuttosto al resto del mondo slavo meridionale, balcanico e più ampiamente europeo. Il patrimonio orale sloveno accoglie un altro motivo a ne, almeno dal punto di vista dell’esperienza con i mondi altri, ovvero il Rapimento con raggiro di una giovane madre (Bella Vida)(Zvijačna ugrabitev mlade matere (Lepa Vida) in Slovenske ljudske pesmi V, 2007, tipo n° 244). Nella prospettiva della comparazione si è cercato così di mettere a confronto i due cicli che pongono al centro della narrazione figure le quali, nelle percezioni dell’Altro/Straniero/Turco, rivelano tratti di particolare interesse, proponendo la nota opposizione Noi – Altri, rispettivamente con tratti positivi – negativi. Nella scala di gradazioni negative attribuite, le definizioni dell’Altro possono infatti raggiungere la categoria del non umano/animale/essere mostuoso. In entrambi i cicli il mondo altro/lontano raffigurato con tratti negativi, mentre le due gure femminili, Linčica Turkinčica e Vida (Wida, Lina, Lena, Marjanca), rispettivamente di tipo esogamico ed endogamico, evocano una vicenda di emancipazione. Dal punto di vista interno, ossia dalla prospettiva Noi, notiamo tuttavia che la prima (SLP 5) abbandona il proprio mondo ed è accolta in quello dell’uomo endogamico, mentre la seconda (SLP 244), che si lascia sedurre dalla figura maschile esogamica, vivrà un’esistenza in certi aspetti tragica e comunque senza via d’uscita. La figura maschile endogamica nel tipo SLP 5 si muove dal proprio mondo per poi ritornarvi e risulta di segno positivo, mentre è connotata negativamente la figura maschile esogamica nel tipo SLP 244. La tradizione relativa Linčica Turkinčica, riemergendo nella seconda metà del Novecento all’interno della piccola comunità alpina di Resia, dove si conserva in testi di elevata qualità letteraria e con un esito narrativo che evoca l’interazione con l’Altro e la sua inclusione, merita nuovamente di essere messa in luce, in particolare nei suoi aspetti sociali. Non è un caso che l‘accademico dr. Milko Matičetov l’abbia non soltanto raccolta e trascritta ma anche diffusa, esaltandone le particolari qualità in una prospettiva storica, etnografica e letteraria.

Rezijanska Linčica Turkinčica kot spošno slovenski motiv drugosti

DAPIT, Roberto
2017-01-01

Abstract

L’ALTERITÀ COME MOTIVO COMUNE SLOVENO NEL CANTO RESIANO LINČICA TURKINČICA Il contributo mette in luce alcuni aspetti inerenti all’alterità evocata da un ciclo di canti narrativi, classi cati nel primo volume della raccolta Slovenske ljudske pesmi (Canti popolari sloveni, 1970), all’interno del gruppo Junaške in zgodovinske pesmi (Canti eroici e storici), sotto il tipo n. 5 Kralj Matjaž rešen iz ječe (Re Mattia salvato dalla prigione) (= SLP 5). La tradizione orale resiana ha eccezionalmente conservato diverse varianti appartenenti a tale ciclo (indicato nel presente scritto con il nome della protagonista femminile, Linčica Turkinčica), che nel resto del territorio linguistico sloveno risulta attestato sporadicamente soltanto nel XIX secolo. L’analisi relativa all’alterità si compie attraverso l’osservazione della dimensione linguistica e simbolico-comunicativa dei testi, tentando di individuare l’atteggia- mento della comunità, portatrice della tradizione, nei confronti dei mondi altri/ lontani. Nel caso in questione si tratta di quello turco, ovvero ottomano che, dal punto di vista geografico, può tuttavia comprendere anche il territorio balcanico sotto il dominio della Sublime Porta. In base alla valutazione delle de nizioni utilizzate per l’Altro collettivo, emerge allora una visione dell’Altro/Straniero/Turco che riflette gli stereotipi adottati nell’Europa occidentale e nella Slavia meridionale, i quali rivelano nel tempo processi di mutazione e sovrapposizione. Un filone comparativo piuttosto fecondo si individua nella tradizione dei canti popolari nello spazio linguistico serbocroato con cui i nostri materiali condividono numerosi tratti comuni nei modelli e nei motivi. Secondo Ivan Grafenauer, che studiò in misura approfondita gli aspetti storico-culturali di questo di altri cicli di canti, i modelli narrativi si richiamano a tradizioni di derivazione talvolta molto antica e si collocherebbero in vari spazi culturali europei. In ambito friulano invece non siamo riusciti ancora a individuare alcun riferimento specifico. Ciò fornirebbe un ulteriore indizio sul possibile per- corso di acquisizione di questo sapere folklorico che, giunto fino a Resia, ossia ai margini nordoccidentali dello spazio linguistico sloveno, si collegherebbe piuttosto al resto del mondo slavo meridionale, balcanico e più ampiamente europeo. Il patrimonio orale sloveno accoglie un altro motivo a ne, almeno dal punto di vista dell’esperienza con i mondi altri, ovvero il Rapimento con raggiro di una giovane madre (Bella Vida)(Zvijačna ugrabitev mlade matere (Lepa Vida) in Slovenske ljudske pesmi V, 2007, tipo n° 244). Nella prospettiva della comparazione si è cercato così di mettere a confronto i due cicli che pongono al centro della narrazione figure le quali, nelle percezioni dell’Altro/Straniero/Turco, rivelano tratti di particolare interesse, proponendo la nota opposizione Noi – Altri, rispettivamente con tratti positivi – negativi. Nella scala di gradazioni negative attribuite, le definizioni dell’Altro possono infatti raggiungere la categoria del non umano/animale/essere mostuoso. In entrambi i cicli il mondo altro/lontano raffigurato con tratti negativi, mentre le due gure femminili, Linčica Turkinčica e Vida (Wida, Lina, Lena, Marjanca), rispettivamente di tipo esogamico ed endogamico, evocano una vicenda di emancipazione. Dal punto di vista interno, ossia dalla prospettiva Noi, notiamo tuttavia che la prima (SLP 5) abbandona il proprio mondo ed è accolta in quello dell’uomo endogamico, mentre la seconda (SLP 244), che si lascia sedurre dalla figura maschile esogamica, vivrà un’esistenza in certi aspetti tragica e comunque senza via d’uscita. La figura maschile endogamica nel tipo SLP 5 si muove dal proprio mondo per poi ritornarvi e risulta di segno positivo, mentre è connotata negativamente la figura maschile esogamica nel tipo SLP 244. La tradizione relativa Linčica Turkinčica, riemergendo nella seconda metà del Novecento all’interno della piccola comunità alpina di Resia, dove si conserva in testi di elevata qualità letteraria e con un esito narrativo che evoca l’interazione con l’Altro e la sua inclusione, merita nuovamente di essere messa in luce, in particolare nei suoi aspetti sociali. Non è un caso che l‘accademico dr. Milko Matičetov l’abbia non soltanto raccolta e trascritta ma anche diffusa, esaltandone le particolari qualità in una prospettiva storica, etnografica e letteraria.
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