Questo saggio deriva dall’esigenza primaria di fare ordine tra le fonti dirette e indirette a disposizione dello storico per la ricostruzione della storia della videoarte in Italia negli anni Settanta. Infatti, nel corso delle ricerche per la tesi di dottorato si è notato che nella maggior parte dei casi è difficilmente definibile, sul piano dei fatti, quale delle diverse storiografie debba essere tenuta in considerazione per approfondire lo studio della videoarte in Italia, perché all’interno di legittime differenze di prospettive e metodi di ricerca le diverse narrazioni storiografiche condividono una serie di problematiche e una struttura narrativa molto simile, che a partire dagli anni Cinquanta si protrae fino ai festival degli anni Ottanta e Novanta. Il primo intento del saggio è quindi quello di mettere a confronto le diverse narrazioni storiografiche sulla videoarte italiana degli anni Settanta, verificando la loro genealogia, le fonti utilizzate e l’esattezza dei fatti narrati. Per la selezione del corpus si è scelto di analizzare in particolare i volumi monografici che trattano della storia della videoarte in Italia a partire dalle origini. L’obiettivo era, infatti, quello di disporre a campione di un ampia casistica di tipologie di ‘narrazioni’, come nel caso delle riviste d’arte e d’architettura contemporanea che saranno esaminate nella seconda parte del saggio. Dopo la selezione¸ per uno studio analitico e comparativo delle varie storiografie, si è poi scelto di focalizzare l’attenzione solo sulla Terza Biennale Internazionale della Giovane Pittura. Gennaio ’70. Comportamenti, oggetti e mediazioni (1970, Bologna), la mostra alla quale - dopo i pioneristici esperimenti di Lucio Fontana - si fa quasi sempre risalire l’arrivo del videotape in Italia (all’epoca videorecording), a cura di Renato Barilli, Tommaso Trini, Andrea Emiliani e Maurizio Calvesi. La scelta è dovuta al fatto che la narrazione data finora di questa mostra appare più mitologica che storica e può essere paragonata strutturalmente a quella dei tanti numerosi inizi che la storiografia sulla videoarte (anche italiana) individua come primi e generativi. Nella prima parte dello studio saranno messi a confronto i ‘fatti’ relativi a Gennaio ’70, così come narrati dalla storiografia sulla videoarte; in una seconda fase l’indagine sarà invece svolta attraverso alcune delle fonti dirette individuate durante la ricerca, con l’obiettivo di rispondere a molte delle domande sorte dal confronto tra le storiografie. Si premette infine che i nastri contenenti i video trasmessi non sono stati rinvenuti; dunque, l’approfondimento delle opere e documentazioni trasmesse durante la mostra è possibile solo mediante altri tipi di fonti, grazie alle quali si possono dedurre molte e preziose informazioni in merito alle tecniche e pratiche video all’inizio del 1970.

Le fonti, i metodi e le narrazioni della storia della videoarte in Italia negli anni Settanta. La Terza Biennale Internazionale della Giovane Pittura, Gennaio ’70.

Lisa Parolo
2017-01-01

Abstract

Questo saggio deriva dall’esigenza primaria di fare ordine tra le fonti dirette e indirette a disposizione dello storico per la ricostruzione della storia della videoarte in Italia negli anni Settanta. Infatti, nel corso delle ricerche per la tesi di dottorato si è notato che nella maggior parte dei casi è difficilmente definibile, sul piano dei fatti, quale delle diverse storiografie debba essere tenuta in considerazione per approfondire lo studio della videoarte in Italia, perché all’interno di legittime differenze di prospettive e metodi di ricerca le diverse narrazioni storiografiche condividono una serie di problematiche e una struttura narrativa molto simile, che a partire dagli anni Cinquanta si protrae fino ai festival degli anni Ottanta e Novanta. Il primo intento del saggio è quindi quello di mettere a confronto le diverse narrazioni storiografiche sulla videoarte italiana degli anni Settanta, verificando la loro genealogia, le fonti utilizzate e l’esattezza dei fatti narrati. Per la selezione del corpus si è scelto di analizzare in particolare i volumi monografici che trattano della storia della videoarte in Italia a partire dalle origini. L’obiettivo era, infatti, quello di disporre a campione di un ampia casistica di tipologie di ‘narrazioni’, come nel caso delle riviste d’arte e d’architettura contemporanea che saranno esaminate nella seconda parte del saggio. Dopo la selezione¸ per uno studio analitico e comparativo delle varie storiografie, si è poi scelto di focalizzare l’attenzione solo sulla Terza Biennale Internazionale della Giovane Pittura. Gennaio ’70. Comportamenti, oggetti e mediazioni (1970, Bologna), la mostra alla quale - dopo i pioneristici esperimenti di Lucio Fontana - si fa quasi sempre risalire l’arrivo del videotape in Italia (all’epoca videorecording), a cura di Renato Barilli, Tommaso Trini, Andrea Emiliani e Maurizio Calvesi. La scelta è dovuta al fatto che la narrazione data finora di questa mostra appare più mitologica che storica e può essere paragonata strutturalmente a quella dei tanti numerosi inizi che la storiografia sulla videoarte (anche italiana) individua come primi e generativi. Nella prima parte dello studio saranno messi a confronto i ‘fatti’ relativi a Gennaio ’70, così come narrati dalla storiografia sulla videoarte; in una seconda fase l’indagine sarà invece svolta attraverso alcune delle fonti dirette individuate durante la ricerca, con l’obiettivo di rispondere a molte delle domande sorte dal confronto tra le storiografie. Si premette infine che i nastri contenenti i video trasmessi non sono stati rinvenuti; dunque, l’approfondimento delle opere e documentazioni trasmesse durante la mostra è possibile solo mediante altri tipi di fonti, grazie alle quali si possono dedurre molte e preziose informazioni in merito alle tecniche e pratiche video all’inizio del 1970.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1131659
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