La ϝράτρα per i Chaladrioi e Deucalione fa parte di un gruppo ben definito di documenti elei di epoca arcaico-classica, ovvero i pronunciamenti dell’oracolo di Zeus Olimpio (appunto, ϝρᾶτραι) a beneficio degli Elei e delle comunità a loro soggette o da loro dipendenti (siano esse alleati, perieci o componenti di un eventuale koinon). In questo caso, il dio stabilisce che i Chaladrioi – comunità politica a noi altrimenti ignota – conferiscano la cittadinanza a Deucalione, uno straniero di origine non specificata, e alla sua discendenza e riconoscano loro particolari privilegi (isoprossenia e isodamiurghia), che consentono di ‘pronunciarsi al cospetto di Zeus’ con la medesima autorità di un funzionario olimpico o del damos degli Elei e appaiono pertanto funzionali alla gestione della terra in Pisa che viene loro assegnata, la sola che i Chaladrioi possiedono in Pisa e che deve considerarsi terra pertinente al santuario di Olimpia. Proprio la sua assegnazione a uno straniero e alla sua discendenza, insigniti di particolari privilegi, inducono a ritenere che tale terra sia appunto resa terra del santuario (sacra o meno) da questo pronunciamento di Zeus Olimpio, assegnato a un periodo in cui si hanno le prime attestazioni letterarie certe (Pindaro e Bacchilide) dell’identificazione di Olimpia e Pisa e in cui il santuario di Zeus, subito dopo le guerre persiane, attinge a un nuovo livello di rinomanza panellenica, che viene sottolineato da una serie di importanti interventi edilizi al suo interno (fra cui l’edificazione del primo tempio di Zeus e l’ampliamento nonché spostamento dello stadio, in direzione NE) e che ha sicuramente comportato un considerevole aumento del flusso di visitatori cui offrire spazi di accoglienza
Pronunciamento per i Chaladrioi e Deucalione
Maddalena Luisa Zunino
2018-01-01
Abstract
La ϝράτρα per i Chaladrioi e Deucalione fa parte di un gruppo ben definito di documenti elei di epoca arcaico-classica, ovvero i pronunciamenti dell’oracolo di Zeus Olimpio (appunto, ϝρᾶτραι) a beneficio degli Elei e delle comunità a loro soggette o da loro dipendenti (siano esse alleati, perieci o componenti di un eventuale koinon). In questo caso, il dio stabilisce che i Chaladrioi – comunità politica a noi altrimenti ignota – conferiscano la cittadinanza a Deucalione, uno straniero di origine non specificata, e alla sua discendenza e riconoscano loro particolari privilegi (isoprossenia e isodamiurghia), che consentono di ‘pronunciarsi al cospetto di Zeus’ con la medesima autorità di un funzionario olimpico o del damos degli Elei e appaiono pertanto funzionali alla gestione della terra in Pisa che viene loro assegnata, la sola che i Chaladrioi possiedono in Pisa e che deve considerarsi terra pertinente al santuario di Olimpia. Proprio la sua assegnazione a uno straniero e alla sua discendenza, insigniti di particolari privilegi, inducono a ritenere che tale terra sia appunto resa terra del santuario (sacra o meno) da questo pronunciamento di Zeus Olimpio, assegnato a un periodo in cui si hanno le prime attestazioni letterarie certe (Pindaro e Bacchilide) dell’identificazione di Olimpia e Pisa e in cui il santuario di Zeus, subito dopo le guerre persiane, attinge a un nuovo livello di rinomanza panellenica, che viene sottolineato da una serie di importanti interventi edilizi al suo interno (fra cui l’edificazione del primo tempio di Zeus e l’ampliamento nonché spostamento dello stadio, in direzione NE) e che ha sicuramente comportato un considerevole aumento del flusso di visitatori cui offrire spazi di accoglienzaFile | Dimensione | Formato | |
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