Cogliendo l’occasione del venticinquesimo anniversario dalla pubblicazione del Vocabolario della lingua friulana del vicentino Giorgio Faggin, presentato a Udine il 17 dicembre 1985, l’articolo richiama in forma critica alcuni aspetti della ricezione dell’opera, prendendo in esame sia le reazioni che ne seguirono la comparsa, sia alcuni di quegli effetti a lungo termine che si possono percepire negli studi sul friulano e nella produzione di strumenti lessicografici. Vengono passati in rassegna innanzitutto i giudizi espressi da alcune significative voci della cultura locale e le risonanze originate dalla proposta di una nuova grafia proprio nel momento in cui si stava giungendo a una svolta nella definizione di quella ufficiale; particolare attenzione è dedicata anche alle manifestazioni di consenso che gli specialisti non friulani e quelli stranieri espressero attraverso le loro recensioni. A distanza di anni dalla sua realizzazione e diffusione, si osserva ormai come alcune caratteristiche del Vocabolario ne abbiano reso irrinunciabile l’uso da parte degli studiosi della letteratura friulana, andando dunque ben oltre l’obiettivo, dichiarato dall’autore, di andare incontro alle esigenze di coloro che intendono scrivere o semplicemente apprendere un buon friulano. E anche il settore dell’ufficialità, che pure è pervenuto a esiti problematici e assai distanti da quelli del Faggin, ha dovuto confrontarsi con uno strumento che si è rivelato una fonte necessaria e insostituibile di suggerimenti ai diversi livelli della lingua. En gaujion dl vintecincheisem aniversar da la publicazion dl Vocabolario della lingua friulana dl vicentin Giorgio Faggin, prejenté a Udin ai 17 de dezember dl 1985, mostra l articul te na forma critica n valgugn aspec de sciche an à azeté l’opera, al analiseia sibe les reazions gnudes su can che al é gnù fora, sibe n valgugn de chi efec che al à abù te n temp plu lonch ti studesc sun l furlan y tla produzion de strumenc lessicografics. Al vegn analisé dantaldut n valgunes minonghes importantes dla cultura locala y l resson descedé da la proposta de na grafia nueva propi can che an definiva chela ofiziala. Na atenzion particolara ti végnel dé ence a les manifestazions de consens che i spezialisć nia furlans y chi da foradecà ova lascé adintene tres sies rezenjions. Do da agn che al é gnù realisé y slargé fora, osserveien oramai sciche n valgunes carateristiches dl Vocabolario dae dant che al mess gnì adoré da chi che studia la leteratura furlana, y che al à arjont ben cotan deplù che l obietif, declaré da chel che ova scrit l’opera, de ti jì adincontra ai bujegns de chi che vuel scrive o demé emparé n bon furlan. Y ence l ciamp dla ofizialité, che é ben ruvé a resultac problematics y dret dalonc da chi dl Faggin, à messù se confronté con n strument che s’à desmostré na fontana nezesciara de conseis sun i liviei desvalifs dl lingaz.
Il Vocabolario della lingua friulana di Giorgio Faggin. 25 anni dopo
ZANELLO G
2011-01-01
Abstract
Cogliendo l’occasione del venticinquesimo anniversario dalla pubblicazione del Vocabolario della lingua friulana del vicentino Giorgio Faggin, presentato a Udine il 17 dicembre 1985, l’articolo richiama in forma critica alcuni aspetti della ricezione dell’opera, prendendo in esame sia le reazioni che ne seguirono la comparsa, sia alcuni di quegli effetti a lungo termine che si possono percepire negli studi sul friulano e nella produzione di strumenti lessicografici. Vengono passati in rassegna innanzitutto i giudizi espressi da alcune significative voci della cultura locale e le risonanze originate dalla proposta di una nuova grafia proprio nel momento in cui si stava giungendo a una svolta nella definizione di quella ufficiale; particolare attenzione è dedicata anche alle manifestazioni di consenso che gli specialisti non friulani e quelli stranieri espressero attraverso le loro recensioni. A distanza di anni dalla sua realizzazione e diffusione, si osserva ormai come alcune caratteristiche del Vocabolario ne abbiano reso irrinunciabile l’uso da parte degli studiosi della letteratura friulana, andando dunque ben oltre l’obiettivo, dichiarato dall’autore, di andare incontro alle esigenze di coloro che intendono scrivere o semplicemente apprendere un buon friulano. E anche il settore dell’ufficialità, che pure è pervenuto a esiti problematici e assai distanti da quelli del Faggin, ha dovuto confrontarsi con uno strumento che si è rivelato una fonte necessaria e insostituibile di suggerimenti ai diversi livelli della lingua. En gaujion dl vintecincheisem aniversar da la publicazion dl Vocabolario della lingua friulana dl vicentin Giorgio Faggin, prejenté a Udin ai 17 de dezember dl 1985, mostra l articul te na forma critica n valgugn aspec de sciche an à azeté l’opera, al analiseia sibe les reazions gnudes su can che al é gnù fora, sibe n valgugn de chi efec che al à abù te n temp plu lonch ti studesc sun l furlan y tla produzion de strumenc lessicografics. Al vegn analisé dantaldut n valgunes minonghes importantes dla cultura locala y l resson descedé da la proposta de na grafia nueva propi can che an definiva chela ofiziala. Na atenzion particolara ti végnel dé ence a les manifestazions de consens che i spezialisć nia furlans y chi da foradecà ova lascé adintene tres sies rezenjions. Do da agn che al é gnù realisé y slargé fora, osserveien oramai sciche n valgunes carateristiches dl Vocabolario dae dant che al mess gnì adoré da chi che studia la leteratura furlana, y che al à arjont ben cotan deplù che l obietif, declaré da chel che ova scrit l’opera, de ti jì adincontra ai bujegns de chi che vuel scrive o demé emparé n bon furlan. Y ence l ciamp dla ofizialité, che é ben ruvé a resultac problematics y dret dalonc da chi dl Faggin, à messù se confronté con n strument che s’à desmostré na fontana nezesciara de conseis sun i liviei desvalifs dl lingaz.File | Dimensione | Formato | |
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