Robert Spaemann vedeva la filosofia come un'impresa razionale consistente nell'interrogarsi radicalmente sulla precondizioni dell'esistenza umana e dell'azione dell'uomo nel mondo. Il suo approccio filosofico era compatibile con la fede e contiguo ad essa, ma non fideistico, né chiuso al confronto razionale. Anche se Sapemann era stato molto rispettato da importanti pensatori laici del suo tempi, negli ultimi anni della sua vita intervenne pubblicamente su questioni etiche prendendo posizioni impopolari. In seguito, la sua intera filosofia è stata trascurata come se fosse il lavoro ideologico di un «cattolico conservatore». Questo saggio suggerisce che il suo lavoro filosofico merita una seria attenzione scientifica, a prescindere dalle opinioni che si possano avere sulle sue concezioni morali. Robert Spaemann saw philosophy as the rational enterprise of radically questioning the preconditions of human existence and of the engagement of man in reality. His philosophical approach was compatible with religious faith and continuous with it, although it was not fideistic, nor closed to rational confrontation. Although Sapemann had been highly respected by important secular philosophers of his time, in the last years of his life he took public stands on moral issues that were very unpopular. Subsequently, his whole philosophy has been overlooked as if it were the ideological work of a «catholic conservative». This essay argues that his philosophical work is worthy of a serious scientific attention, regardless of ones' attitudes toward his moral views.

«Dire come stanno le cose»: nota introduttiva.

Gabriele De Anna
2019-01-01

Abstract

Robert Spaemann vedeva la filosofia come un'impresa razionale consistente nell'interrogarsi radicalmente sulla precondizioni dell'esistenza umana e dell'azione dell'uomo nel mondo. Il suo approccio filosofico era compatibile con la fede e contiguo ad essa, ma non fideistico, né chiuso al confronto razionale. Anche se Sapemann era stato molto rispettato da importanti pensatori laici del suo tempi, negli ultimi anni della sua vita intervenne pubblicamente su questioni etiche prendendo posizioni impopolari. In seguito, la sua intera filosofia è stata trascurata come se fosse il lavoro ideologico di un «cattolico conservatore». Questo saggio suggerisce che il suo lavoro filosofico merita una seria attenzione scientifica, a prescindere dalle opinioni che si possano avere sulle sue concezioni morali. Robert Spaemann saw philosophy as the rational enterprise of radically questioning the preconditions of human existence and of the engagement of man in reality. His philosophical approach was compatible with religious faith and continuous with it, although it was not fideistic, nor closed to rational confrontation. Although Sapemann had been highly respected by important secular philosophers of his time, in the last years of his life he took public stands on moral issues that were very unpopular. Subsequently, his whole philosophy has been overlooked as if it were the ideological work of a «catholic conservative». This essay argues that his philosophical work is worthy of a serious scientific attention, regardless of ones' attitudes toward his moral views.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1152330
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