Il filosofo belga Marcel De Corte (1905-1994) – nei cui interessi convergono teoresi e diagnosi – approfondisce e sviluppa la concezione classica della legge. In questa prospettiva emerge che, al di là di ogni proceduralismo come di ogni effettualismo, la legge rileva anzitutto in termini conoscitivi. Proprio in quanto non può ignorare la realtà, né ciò che essa è e ciò che essa stessa dispone, la legge è un ordinamento essenzialmente razionale. La razionalità (in quanto intelligenza della natura delle cose) è costitutiva della legge. Essa, perciò, richiede la verità. A questa è intimamente connessa la sua intrinseca socialità (sia come condizione sia come sostanza). De Corte considera che la legge, per se medesima, attua perfettivamente la naturale socialità (sicché ciascuno possa “diventare ciò che è”), e che la socialità stessa è sostanziata e regolata dalla sua intrinseca agatologicità.
Verità e socialità della legge nel pensiero di Marcel De Corte
Giovanni TURCO
2019-01-01
Abstract
Il filosofo belga Marcel De Corte (1905-1994) – nei cui interessi convergono teoresi e diagnosi – approfondisce e sviluppa la concezione classica della legge. In questa prospettiva emerge che, al di là di ogni proceduralismo come di ogni effettualismo, la legge rileva anzitutto in termini conoscitivi. Proprio in quanto non può ignorare la realtà, né ciò che essa è e ciò che essa stessa dispone, la legge è un ordinamento essenzialmente razionale. La razionalità (in quanto intelligenza della natura delle cose) è costitutiva della legge. Essa, perciò, richiede la verità. A questa è intimamente connessa la sua intrinseca socialità (sia come condizione sia come sostanza). De Corte considera che la legge, per se medesima, attua perfettivamente la naturale socialità (sicché ciascuno possa “diventare ciò che è”), e che la socialità stessa è sostanziata e regolata dalla sua intrinseca agatologicità.File | Dimensione | Formato | |
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