Dagli anni Ottanta del Novecento il cinema viene definito un bene culturale da tutelare e diffondere in quanto patrimonio dell’umanità e parte importante della memoria collettiva. In seguito a questa presa di coscienza il problema della conservazione del materiale cinematografico assume primaria importanza. L’introduzione dell’informazione numerica nei sistemi di immagini consente operazioni sull’immagine con un’ampia flessibilità di azione, nonostante sia legata a sistemi di codificazione e decodificazione numerica. Il case study che il saggio prende in esame per i processi digitali è il progetto di restauro di "Ballet mécanique" del pittore cubista Fernand Léger (1924), capolavoro dell’avanguardia europea degli anni venti, nella copia colorata a mano che la cineteca EYE Film Institute ha deciso di restaurare.
Il restauro digitale dei film: "Ballet mécanique" di Fernand Léger
Rossella Catanese
2012-01-01
Abstract
Dagli anni Ottanta del Novecento il cinema viene definito un bene culturale da tutelare e diffondere in quanto patrimonio dell’umanità e parte importante della memoria collettiva. In seguito a questa presa di coscienza il problema della conservazione del materiale cinematografico assume primaria importanza. L’introduzione dell’informazione numerica nei sistemi di immagini consente operazioni sull’immagine con un’ampia flessibilità di azione, nonostante sia legata a sistemi di codificazione e decodificazione numerica. Il case study che il saggio prende in esame per i processi digitali è il progetto di restauro di "Ballet mécanique" del pittore cubista Fernand Léger (1924), capolavoro dell’avanguardia europea degli anni venti, nella copia colorata a mano che la cineteca EYE Film Institute ha deciso di restaurare.File | Dimensione | Formato | |
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