Nella presente ricerca vengono ricostruite, attraverso l'analisi di documenti in parte noti ed in parte inediti, le vicissitudini che hanno contraddistinto la costruzione e il giuspatronato delle cappelle gentilizie collocate sulla fiancata sud-orientale della chiesa di S. Francesco di Treviso. Dalla contestualizzazione e dall'esame di un atto datato 1463 che sanciva l'accordo tra i frati Minori di Treviso ed un giovane esponente della nobiltà trevigiana, Giovanni Pace, è stato possibile individuare, una dopo l'altra, quali fossero le cappelle contigue e la cronologia delle loro fondazioni. Da questa base si sono potute sviluppare e arricchire le conoscenze sulle vicende legate alle cappelle grazie al rinvenimento di diversi documenti inediti, in particolare testamenti, e alla loro comparazione con altre fonti antiche. Tra queste figurano soprattutto le descrizioni di alcuni uomini eruditi, come Bartolomeo Burchiellati, che frequentava attivamente la chiesa in quanto confratello della Scuola dell'Immacolata Concezione, e Niccolò Cima, entrambi diretti testimoni delle trasformazioni che interessarono la chiesa tra XVI e XVII secolo. Le quattro cappelle, da quella di fondazione più recente a quella che probabilmente è di fondazione più antica, sono presentate attraverso il confronto di fonti archivistiche di varia natura che riguardano anche i loro giuspatroni, appartenuti a una nobiltà finora rimasta nell'ombra. Dopo aver delineato più chiaramente la genesi storica di questa parte della chiesa si è infine proposta una riflessione, supportata da documenti d'archivio, su quelli che dovettero essere i principali interventi di regolarizzazione delle cappelle che le resero una sorta di seconda navata. Una prima campagna di lavori, probabilmente già entro la metà del XV secolo, riguardò la fusione delle cappelle adiacenti all'ingresso laterale con la conseguente modifica della cortina muraria esterna; la sistemazione dell'interno, con l'apertura di nuove arcate e il rifacimento della seconda cappella a partire dalla facciata, è invece da collocarsi con molta probabilità negli ultimi decenni del Cinquecento.
Le cappelle gentilizie di San Francesco a Treviso (XV secolo). Nuove considerazioni sulle vicende costruttive e di giuspatronato
Elena Khalaf
2020-01-01
Abstract
Nella presente ricerca vengono ricostruite, attraverso l'analisi di documenti in parte noti ed in parte inediti, le vicissitudini che hanno contraddistinto la costruzione e il giuspatronato delle cappelle gentilizie collocate sulla fiancata sud-orientale della chiesa di S. Francesco di Treviso. Dalla contestualizzazione e dall'esame di un atto datato 1463 che sanciva l'accordo tra i frati Minori di Treviso ed un giovane esponente della nobiltà trevigiana, Giovanni Pace, è stato possibile individuare, una dopo l'altra, quali fossero le cappelle contigue e la cronologia delle loro fondazioni. Da questa base si sono potute sviluppare e arricchire le conoscenze sulle vicende legate alle cappelle grazie al rinvenimento di diversi documenti inediti, in particolare testamenti, e alla loro comparazione con altre fonti antiche. Tra queste figurano soprattutto le descrizioni di alcuni uomini eruditi, come Bartolomeo Burchiellati, che frequentava attivamente la chiesa in quanto confratello della Scuola dell'Immacolata Concezione, e Niccolò Cima, entrambi diretti testimoni delle trasformazioni che interessarono la chiesa tra XVI e XVII secolo. Le quattro cappelle, da quella di fondazione più recente a quella che probabilmente è di fondazione più antica, sono presentate attraverso il confronto di fonti archivistiche di varia natura che riguardano anche i loro giuspatroni, appartenuti a una nobiltà finora rimasta nell'ombra. Dopo aver delineato più chiaramente la genesi storica di questa parte della chiesa si è infine proposta una riflessione, supportata da documenti d'archivio, su quelli che dovettero essere i principali interventi di regolarizzazione delle cappelle che le resero una sorta di seconda navata. Una prima campagna di lavori, probabilmente già entro la metà del XV secolo, riguardò la fusione delle cappelle adiacenti all'ingresso laterale con la conseguente modifica della cortina muraria esterna; la sistemazione dell'interno, con l'apertura di nuove arcate e il rifacimento della seconda cappella a partire dalla facciata, è invece da collocarsi con molta probabilità negli ultimi decenni del Cinquecento.File | Dimensione | Formato | |
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