Notoriamente, lo pratica sportiva è riconosciuta come fonte di benessere individuale e collettivo, motore di sviluppo e coesione sociale, nonché importante fenomeno anche dal punto di vista economico. Sino a oggi, però, l’attività sportiva professionistica, cui sono state collegate speciali garanzie del diritto del lavoro, è stata ristretta a pochi settori, riservati a maschi non disabili. Con la riforma del lavoro sportivo, giunta finalmente in porto, pur con un percorso di accelerazioni e rallentamenti, si riscrive non solo la nozione di lavoratore sportivo, ma vengono finalmente accolte le diversità. Si apre così l’orizzonte per il riconoscimento di donne, giovani e disabili come atleti professionisti, cui garantire i diritti conseguenti: retribuzione, tutela della maternità, sicurezza sul lavoro, previdenza. In questo modo, la riforma dello sport si colloca nell’inesorabile processo di inclusione e contrasto alle discriminazioni che investe il lavoro in generale. Il lavoro sportivo, quindi, può essere visto come palestra per sempre più adeguati standard minimi di tutela nel lavoro, da cui trarre ispirazione per la disciplina ordinaria.

Il nuovo lavoro sportivo per l’inclusione delle diversità

anna zilli
2022-01-01

Abstract

Notoriamente, lo pratica sportiva è riconosciuta come fonte di benessere individuale e collettivo, motore di sviluppo e coesione sociale, nonché importante fenomeno anche dal punto di vista economico. Sino a oggi, però, l’attività sportiva professionistica, cui sono state collegate speciali garanzie del diritto del lavoro, è stata ristretta a pochi settori, riservati a maschi non disabili. Con la riforma del lavoro sportivo, giunta finalmente in porto, pur con un percorso di accelerazioni e rallentamenti, si riscrive non solo la nozione di lavoratore sportivo, ma vengono finalmente accolte le diversità. Si apre così l’orizzonte per il riconoscimento di donne, giovani e disabili come atleti professionisti, cui garantire i diritti conseguenti: retribuzione, tutela della maternità, sicurezza sul lavoro, previdenza. In questo modo, la riforma dello sport si colloca nell’inesorabile processo di inclusione e contrasto alle discriminazioni che investe il lavoro in generale. Il lavoro sportivo, quindi, può essere visto come palestra per sempre più adeguati standard minimi di tutela nel lavoro, da cui trarre ispirazione per la disciplina ordinaria.
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