Crossing centuries Lives in a drop of water, Anguillulae Aceti and Fresh-water Hydras; living dead frogs, ten feet tall fleas and well-trained flies; bow-tied chemists, barker-like scientists and Scientia... a whole popular science series that borrows the name from a luna park stand. In aiming at the objective visualization of a pure phenomenon, scientific film is supposed to be free from any history, any tradition, any (linguistic) heritage, any intertextuality. It’s surprising to find out that it is not always true and that, by the “instructive amusement” imperative which first popular science series borrow from Positivism, it seems then to get the grips with some survivances of dusty fairground stands, of maravigliosi optical games, of evolving cabinets de physique. Can scientific film show how cinema has remediated its ancestors? Can it teach us something about the unsuspected love of the 1920s avant-garde for the past, about their “dialectical” tension? Vite in una goccia d'acqua, Anguillule Aceti e Protoplasmi dell'Elodea Canadese che attraversano i secoli; rane morte viventi, pulci alte tre metri e mosche ben addestrate; chimici in papillon, scienziati che sembrano imbonitori da fiera e Scientia, un'intera serie di divulgazione scientifica che prende il nome da un baraccone del Luna Park. Nel suo tendere alla visualizzazione oggettiva di un fenomeno, il film scientifico dovrebbe essere scevro da qualsivoglia storia, tradizione, eredità (linguistica), intertestualità. È sorprendente scoprire che non è sempre così e che contestualmente all'imperativo dell'“istruire divertendo” che le prime serie di divulgazione scientifica mutuano dalla tradizione positivista, esso sembra dover fare i conti con alcune sopravvivenze: le polveri della fiera, la maraviglia dei giochi ottici, la forma cangiante dei cabinets de physique. Può il film scientifico mostrarci come il cinema ha rimediato i suoi antenati? Può insegnarci qualcosa sull’insospettato amore delle avanguardie degli anni Venti per il passato, sulla loro tensione “dialettica”?

Rane morte viventi e vite in una goccia d'acqua. Sopravvivenze del passato nei primi film scientifici

Maria Ida Bernabei
2021-01-01

Abstract

Crossing centuries Lives in a drop of water, Anguillulae Aceti and Fresh-water Hydras; living dead frogs, ten feet tall fleas and well-trained flies; bow-tied chemists, barker-like scientists and Scientia... a whole popular science series that borrows the name from a luna park stand. In aiming at the objective visualization of a pure phenomenon, scientific film is supposed to be free from any history, any tradition, any (linguistic) heritage, any intertextuality. It’s surprising to find out that it is not always true and that, by the “instructive amusement” imperative which first popular science series borrow from Positivism, it seems then to get the grips with some survivances of dusty fairground stands, of maravigliosi optical games, of evolving cabinets de physique. Can scientific film show how cinema has remediated its ancestors? Can it teach us something about the unsuspected love of the 1920s avant-garde for the past, about their “dialectical” tension? Vite in una goccia d'acqua, Anguillule Aceti e Protoplasmi dell'Elodea Canadese che attraversano i secoli; rane morte viventi, pulci alte tre metri e mosche ben addestrate; chimici in papillon, scienziati che sembrano imbonitori da fiera e Scientia, un'intera serie di divulgazione scientifica che prende il nome da un baraccone del Luna Park. Nel suo tendere alla visualizzazione oggettiva di un fenomeno, il film scientifico dovrebbe essere scevro da qualsivoglia storia, tradizione, eredità (linguistica), intertestualità. È sorprendente scoprire che non è sempre così e che contestualmente all'imperativo dell'“istruire divertendo” che le prime serie di divulgazione scientifica mutuano dalla tradizione positivista, esso sembra dover fare i conti con alcune sopravvivenze: le polveri della fiera, la maraviglia dei giochi ottici, la forma cangiante dei cabinets de physique. Può il film scientifico mostrarci come il cinema ha rimediato i suoi antenati? Può insegnarci qualcosa sull’insospettato amore delle avanguardie degli anni Venti per il passato, sulla loro tensione “dialettica”?
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1224874
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