Il contributo si colloca all’interno del progetto di ricerca internazionale (2019-2022) PGC2018-093619-B-I00 (MCIU/AEI/FEDER, UE), finanziato dal Ministerio de Economía y Competitividad spagnolo, “La poesía de Cancionero en tiempos de los primeros Trastámara castellanos: textos, contextos, ecos y relecturas”, coordinato dal prof. Antonio Chas Aguión (Universidad de Vigo). Prende in esame due commedie omonime, El rey Enrique el enfermo, completamente differenti quanto al genere, all’articolazione dell’intreccio e alla psicologia dei personaggi. Con ogni probabilità entrambe furono composte da sei drammaturghi (Moreto, Cáncer y Velasco, Martínez de Meneses, Villaviciosa, Rosete e Zabaleta) a metà Seicento, e hanno come protagonista Enrique III di Castiglia “el Doliente” (1393-1406) oltre ad alcune figure della sua corte. Il sovrano vi è presentato come un uomo fragile e malaticcio, ma tenace difensore del potere e dei valori monarchici contro le pretese di una nobiltà arrogante e conflittuale. Dopo avere considerato la complessa trasmissione testuale delle due pièces, se ne analizzano le principali divergenze e alcune similitudini, sottolineando il fatto che entrambe rinviano al passato per parlare del presente, e, nella fattispecie, della politica degli ultimi Asburgo spagnoli: Felipe IV e Carlos II.

The golden tables and Henry III of Castile: Invention and history in two homonymous collaborative comedies

renata londero
2021-01-01

Abstract

Il contributo si colloca all’interno del progetto di ricerca internazionale (2019-2022) PGC2018-093619-B-I00 (MCIU/AEI/FEDER, UE), finanziato dal Ministerio de Economía y Competitividad spagnolo, “La poesía de Cancionero en tiempos de los primeros Trastámara castellanos: textos, contextos, ecos y relecturas”, coordinato dal prof. Antonio Chas Aguión (Universidad de Vigo). Prende in esame due commedie omonime, El rey Enrique el enfermo, completamente differenti quanto al genere, all’articolazione dell’intreccio e alla psicologia dei personaggi. Con ogni probabilità entrambe furono composte da sei drammaturghi (Moreto, Cáncer y Velasco, Martínez de Meneses, Villaviciosa, Rosete e Zabaleta) a metà Seicento, e hanno come protagonista Enrique III di Castiglia “el Doliente” (1393-1406) oltre ad alcune figure della sua corte. Il sovrano vi è presentato come un uomo fragile e malaticcio, ma tenace difensore del potere e dei valori monarchici contro le pretese di una nobiltà arrogante e conflittuale. Dopo avere considerato la complessa trasmissione testuale delle due pièces, se ne analizzano le principali divergenze e alcune similitudini, sottolineando il fatto che entrambe rinviano al passato per parlare del presente, e, nella fattispecie, della politica degli ultimi Asburgo spagnoli: Felipe IV e Carlos II.
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