La sentenza n. 63 del 2022, con cui i giudici della Corte costituzionale hanno dichiarato l’illegittimità dell’aggravante di cui all’art. 12 co. 3 lett. d) prima parte d.lgs. 286 del 1998, giudicandolo in contrasto con i principi di eguaglianza e proporzionalità, offre l’occasione di riflettere, in senso più ampio, sul principio di proporzionalità della pena. La disamina, che si impernia sui rapporti tra pena e proporzionalità, induce a interrogarsi sulla possibilità di ravvisare il principio di proporzionalità anche nella fase esecutiva, suggerendo la conclusione che detto principio penetra l’intera vita della sanzione penale.

Riflessioni sul principio di proporzionalità nella vita della sanzione penale

Giorgia Nicolò
2022-01-01

Abstract

La sentenza n. 63 del 2022, con cui i giudici della Corte costituzionale hanno dichiarato l’illegittimità dell’aggravante di cui all’art. 12 co. 3 lett. d) prima parte d.lgs. 286 del 1998, giudicandolo in contrasto con i principi di eguaglianza e proporzionalità, offre l’occasione di riflettere, in senso più ampio, sul principio di proporzionalità della pena. La disamina, che si impernia sui rapporti tra pena e proporzionalità, induce a interrogarsi sulla possibilità di ravvisare il principio di proporzionalità anche nella fase esecutiva, suggerendo la conclusione che detto principio penetra l’intera vita della sanzione penale.
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